Una consulta per dare più voce agli immigrati

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30/04/2004
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Grazie alle modifiche apportate allo statuto comunale e approvate, in seconda votazione, nella seduta di martedì, potranno essere istituite le consulte dei cittadini elette direttamente dai residenti delle frazioni, nonché la consulta dei cittadini stranieri regolarmente soggiornanti e residenti nel territorio di Gandino, in prospettiva di una loro graduale partecipazione alla vita amministrativa e politica del paese.
L'introduzione degli organismi consultivi nelle frazioni di Barzizza e Cirano è conseguente alla modifica dell'articolo 41 dello Statuto che consente al Comune di promuovere organismi di partecipazione dei cittadini all'Amministrazione locale, come pure organismi di partecipazione dei cittadini di nazionalità non italiana, secondo le norme del regolamento e dello Statuto.
Per la verità a Gandino funzionano da tempo le consulte delle due frazioni composte da elettori nominati dai cittadini con il compito di rappresentare all'assessore delegato alle consulte (attualmente Rosaria Picinali) le esigenze, i problemi e le istanze del paese.
La delibera di martedì integra quanto già in atto per i cittadini italiani, mentre la consulta dei cittadini stranieri rappresenta, per il paese (e per tutta la Valgandino), una novità assoluta. Non ci sono precedenti, infatti, in tutta la valle dove pure gli extracomunitari sono tantissimi, impegnati nelle aziende locali come operai, attivi in proprio nel settore del commercio come ambulanti o come badanti.
Secondo una statistica recente fornita dall'Amministrazione comunale, Gandino ospita circa duecento stranieri appartenenti a varie nazionalità: 60 marocchini, 40 senegalesi, 34 albanesi, 18 ucraini, 12 rumeni e 32 di altre nazionalità (turchi, filippini, kenioti, papua e altri). Nei restanti paesi della Valgandino gli extracomunitari sono 315 di cui 238 a Leffe, 80 a Casnigo, 66 a Peia e 31 a Cazzano.
La loro consulta sarà composta da sette membri e le nazionalità più numerose potranno essere rappresentate da non più di due membri. La votazione ha visto il voto favorevole della maggioranza e quello contrario di quattro consiglieri di minoranza leghisti. A sorpresa la leghista Sara Bonazzi si è astenuta dichiarando che è dovere di un'Amministrazione prestare attenzione alle comunità locali originarie e invitando gli amministratori a non abbassare la guardia in tema di difesa delle proprie radici.
In precedenza il sindaco Gustavo Maccari aveva risposto a quattro interpellanze presentate dalla Lega Nord e comunicato la nomina dei membri in seno al Consiglio di amministrazione della Fondazione «Cecilia Caccia in del Negro» (i rappresentanti saranno Antonio Bertoni, Renato Bonazzi, Daniele Capponi, Giuseppe Mosconi e Simonetta Savoldelli) e della Fondazione scuola materna (Maurizio Masinari, Paola Bombardieri e Giovanni Moro).

Autore: 

F. I.

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