Un volo di 4 metri, poi lo schianto nella roggia

Muore artigiano di Albino: il camion che guidava ha sfondato il guardrail. Ferito un dipendente

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26/02/2004
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Il camion di Paolo Marchetti, un Fiat 130 con guida destra, ribaltatosi nella roggia a valle della strada provinciale Peia-Gandino
I vigili del fuoco rimuovono il muletto

Stavano riportando un carrello elevatore, appena riparato, a un'azienda di Gandino. All'improvviso, lungo la strada di fondovalle che collega Peia proprio con Gandino, il camion Fiat 130 sul quale viaggiavano Paolo Marchetti, 39 anni, artigiano titolare della ditta «Car Seriana» di Comenduno di Albino, e un suo dipendente, Loris Mistri, 28 anni di Cene, è uscito di strada e si è ribaltato nella scarpata che, in quel tratto, affianca la carreggiata sul lato destro per chi arriva da Peia, con un dislivello di circa quattro metri.
Il violento impatto è costato la vita a Paolo Marchetti, che era alla guida del camion, mentre Loris Mistri ha riportato alcune microfratture alla spina dorsale ma è fuori pericolo. È stato proprio lui, attorno alle 9,30 di ieri, a dare l'allarme dopo essere uscito dall'abitacolo. All'uscita di strada non ha infatti assistito alcun testimone. L'incidente si è verificato circa un chilometro dopo la rotatoria Peia-Gandino-Leffe. Secondo la prima ricostruzione curata dai carabinieri della stazione di Gandino, il Fiat 130 – un mezzo di oltre vent'anni fa e con la guida a destra – stava percorrendo la strada in direzione di Gandino. Dopo aver superato una curva verso sinistra, il camion ha strisciato per qualche metro contro il guardrail, fino a sfondarlo e a ribaltarsi all'interno della roggia Fomna.
Nella caduta il mezzo si è però piegato sulla sinistra, forse a causa di uno sbilanciamento provocato dal peso del carrello elevatore, che pare fosse agganciato con tre cavi, uno sul davanti e due sul retro. Tra le ipotesi sulle cause dell'incidente non si esclude che uno dei cavi possa essersi sganciato dal muletto, consentendo così al carrello elevatore di mettersi in movimento e di compromettere anche la stabilità del camion che lo trasportava. Quando infatti i vigili del fuoco di Bergamo e Gazzaniga hanno sollevato i due mezzi con l'autogru, si sono accorti – secondo i dati del braccio meccanico della gru – che il muletto pesava 74 quintali, quattro in più rispetto al peso del Fiat 130 usato per trasportarlo. Anche questa circostanza potrebbe aver contribuito all'uscita di strada del mezzo.
Ma non si esclude nemmeno l'ipotesi di un guasto al camion, che è un modello piuttosto vecchio e che tuttavia, secondo i primi accertamenti dei carabinieri, aveva gli pneumatici in regola. All'uscita di strada potrebbero aver contribuito le cattive condizioni dell'asfalto che, comunque, al momento dell'incidente non era bagnato. Quanto alla velocità, il disco di rilevazione del camion segnava una punta di 82 chilometri orari, forse però raggiunta solo durante la caduta nella scarpata, con le ruote che giravano nel vuoto.
Paolo Marchetti è morto sul colpo per i traumi riportati nell'incidente: nell'urto la parte della cabina dove si trovava il conducente si è infatti schiacciata. Loris Mistri è uscito con le proprie gambe dalla cabina del mezzo ribaltato e ha raggiunto un masso al centro della roggia – che per fortuna non era in piena – e, nonostante lo choc, è riuscito a chiamare i soccorsi col cellulare. Sul posto è subito intervenuto l'elicottero del 118. Per Paolo Marchetti non c'è stato niente da fare. Il passeggero è stato invece accompagnato in elisoccorso alla base di Orio al Serio e, da lì, trasportato in ambulanza al Bolognini di Seriate. Gli sono state riscontrate alcune fratture alla colonna vertebrale: per questo, nel pomeriggio, il ferito è stato trasferito ai Riuniti di Bergamo. Non è comunque in pericolo di vita.
La salma di Paolo Marchetti è stata trasportata al cimitero di Gandino. «Stavano riportando il muletto alla ditta Panter – racconta un altro dipendente della "Car Seriana", Danilo Legrenzi di Parre, subito accorso sul luogo dell'incidente – dopo averlo ritirato lunedì e averlo riparato». Da parecchi anni Paolo Marchetti portava avanti l'attività della «Car Seriana», la ditta fondata oltre trent'anni fa dal padre. Il trentanovenne lascia nel dolore la moglie Angela Savoldelli, il papà Aurelio e la mamma Franca. La famiglia vive in un'abitazione attigua alla sede dell'azienda, in via Provinciale a Comenduno di Albino. Paolo Marchetti era stato per anni presidente del Gruppo radioamatori della Val Seriana.

Autore: 

Fabio Conti

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