La notte di fuoco per gli abitanti di vicolo Santa Croce è stata annunciata dalle sirene dei vigili del fuoco. Il primo ad accorgersi dell'incendio è stato uno dei senegalesi che dormiva nella mansarda. «Siamo scesi tutti per strada gridando aiuto - racconta Konte - e abbiamo suonato il campanello di un vicino. Se non era per mio cugino a quest'ora sarei morto».
Battista Maccari, che abita nella casa di fronte, conferma: «Sono stato svegliato dai tre senegalesi, mi sono reso conto di quello che stava accadendo e ho chiamato il 115. Sono salito all'appartamento di mio nipote Fausto Picinali, per avvertirlo del pericolo ma ai miei richiami non ho ricevuto risposta. Dai pompieri ho poi saputo che l'appartamento era vuoto e che mio nipote era andato all'ospedale di Alzano perché la moglie stava per partorire».
La chiamata ai vigili del fuoco è stata fatta anche da Renzo Ongaro che abita in via Dante, verso il retro della casa bruciata: «Sono stato svegliato dal rumore degli scoppiettii provocati dalle fiamme, mi sono alzato, ho aperto la finestra e mi si è presentato lo spettacolo impressionante delle fiamme che divoravano il tetto. Ho avvertito il proprietario, ho chiamato i vigili del fuoco, ma mi hanno detto che erano già stati allertati. Infatti poco dopo sono arrivati, ho aperto loro il portone per far passare gli idranti e li ho aiutati a sollevarli fino al tetto». Tra i primi ad accorrere anche uno dei proprietari del complesso andato a fuoco. «Sono arrivato sul posto - racconta Pietro Noris -, ho attaccato una canna al rubinetto e sono corso di sopra per cercare di spegnere l'incendio. Mi gridavano di scendere perché c'era pericolo ma sono riuscito a fermare le fiamme almeno da una parte. Il resto l'hanno fatto i pompieri».
«Ho sentito i senegalesi che urlavano - aggiunge un'altra vicina, Daniela Picinali - mi sono alzata e ho visto del fumo nell'appartamento. Ho svegliato mio marito che è uscito nel cortile, ha visto le fiamme alte e ha avvertito i pompieri». Per i tre senegalesi, che avevano investito i loro risparmi nell'appartamento distrutto dal fuoco è scattata la solidarietà dei compatrioti che sono venuti a trovarli e che li ospiteranno per questi giorni di emergenza. Il sindaco di Gandino Gustavo Maccari ha assicurato il suo personale interessamento e questa mattina riceverà Konte Cheischou per cercare una soluzione che garantisca loro un tetto, dicendosi sicuro di trovare per loro una sistemazione. Anche Fausto Picinali, neopapà per la prima volta, troverà ospitalità presso i parenti: «Decideremo cosa fare - ha detto la sorella Antonella-, verranno qui dalla mamma oppure andranno dalla suocera».
Un senegalese lancia l'allarme: «Se non ci chiamava mio cugino, saremmo morti»
12-11-2004