Pietro Servalli chiamato dal nunzio Roncalli
C’è la mano di un artista bergamasco fra le stanze della nunziatura apostolica di Francia in rue du Président Wilson 10 a Parigi.
La sede diplomatica vaticana svela un affresco del pittore Carlo Servalli (1883-1973), realizzato nel 1949 sulla volta della sala maggiore, poi trasformata in cappella. Fu proprio il nunzio Roncalli a chiedere al concittadino di ornare il soffitto della sala, in occasione del giubileo sacerdotale di Pio XII. Lo testimonia una lettera scritta da mons. Roncalli al Sostituto della Segreteria di Stato, mons. Giovanni Battista Montini, nella quale fra l’altro si legge: «Qualcosa di insolito mi è pur caro in questa circostanza di offrire al Santo Padre, un piccolo dono ancora cosparso della luce del giubileo sacerdotale.
Fra le cure della nostra missione diplomatica parmi non si debba negligere la conservazione ed il decoro della residenza del rappresentante della Santa Sede, che è poi, nella capitale delle nazioni, la casa del Papa... Ciò che per altro mi sorprese, appena la vidi, fu lo squallore della sala da pranzo... Ed ecco che lo scorso anno, 1949, il passaggio a Parigi di un eccellente pittore bergamasco (Pietro Servalli ndr) mi suggerì l’idea di ornare la volta della sala maggiore con qualcosa di conveniente che dovesse restare come omaggio e come ricordo del giubileo sacerdotale del Santo Padre. Concepii e fornii l’idea guidando il pittore nella esecuzione».
Nella stessa missiva, il nunzio Roncalli offre una dettagliata descrizione dell’affresco, tuttora visibile nella nunziatura. «Il punto centrale è l’Evangelium aeternum dell’Apocalisse da cui discende la divina irradiazione della verità, della grazia della civilizzazione sulla basilica vaticana, primo e più grande tempio della Cristianità, simbolo della Santa Chiesa di Cristo, cattedra dell’insegnamento pontificale a salute di tutte le genti.
Tutto intorno una festa di colori, di frutta, di colombe intrecciatesi, ad ornamento degli Apostoli: Pietro e Paolo a figura intera più solenni alla base, come a protezione del santo Padre Pio XII depositario supremo della apostolica autorità e della incorrotta dottrina».
Roncalli e Servalli si conobbero da giovani e si incontrarono, a diverse riprese, oltre che nella sede di Parigi, anche nel Patriarcato di Venezia. L’artista, originario di Gandino, allievo prima del Tallone e poi del Loverini alla Carrara, sempre a Parigi nel 1948 eseguì il ritratto di monsignor Roncalli. Diplomato all’accademia di belle arti di Monaco di Baviera (1907), eseguì numerose opere a tema sacro nella nostra provincia. Bergamo gli dedicò due mostre: la prima nel 1945, seguita da una memorabile antologica nel 1969.