Un filo tracciante e la storia in etichetta
Tradizione e innovazione si sono intrecciate in Val Gandino per la riproduzione delle camicie garibaldine.
Il «restyling» del modello originale della camicia è stato affidato alla matita di Angelo Reggiani, giovane stilista gandinese, che si è basato su alcuni ritratti originali del Generale. Per il packaging (scatola, busta e certificazione di accompagnamento) è al lavoro lo staff di Saini, società di grafica e stampa che ha sede a Gandino.
Le operazioni di confezione saranno coordinate da Aerre Confezioni di Cazzano S.Andrea, che si avvarrà della propria rete produttiva che prevede anche lo studio modellistico di Yvonne Maffeis a Fiorano al Serio, il taglio industriale di S.T.C. di Matteo Zambelli a Sorisole e la confezione Grigna di Gianni Frosio a S. Omobono Terme.
«La confezione fuori zona – segnala Filippo Servalli, assessore alla Cultura di Gandino – corrisponde alla storia di 150 anni fa. Allora le camicie furono cucite nella sartoria di Celestina Belotti, fidanzata di Francesco Nullo, in via Prato a Bergamo».
Le personalizzazioni e il packaging sono un ulteriore elemento caratterizzante. Il ricamo, realizzato da Artigianricami di Leffe con cucirino prodotto da Filpe di Leffe, presenta una novità ad alta tecnologia. Comprenderà un filato tracciante (Starlight trace) prodotto da Radici Group: consente di verificare con un lettore l'originalità e l'autenticità delle fibre utilizzate, per prevenire contraffazioni.
Ad alta tecnologia anche il Qr Code generato da Sitech di Leffe per l'etichetta interna (che segnalerà anche la tiratura limitata e numerata di soli 150 esemplari). Dietro al codice leggibile con i telefoni di ultima generazione si potrà leggere l'affascinante storia della preparazione della camicia.