Mostre, musei e laboratori sulla Natività, da Brembo di Dalmine a Gandino Ad Almenno San Bartolomeo ricostruito il paese com'era ai primi del '900
La magia del presepe in un itinerario tutto da scoprire. Il weekend dell'Immacolata decreta l'inizio «ufficiale» delle feste. Per entrare nello spirito natalizio più autentico, le sezioni lombarde dell'Associazione italiana «Amici del presepio» hanno predisposto un opuscolo illustrato (distribuito in 16.000 copie) che presenta un percorso legato alle esposizioni di presepi e diorami della regione.
L'associazione, fondata a Roma nel 1953, ha lo scopo di mantenere viva e attuale la tradizione del presepio, valorizzandone tutti i suoi aspetti: religioso, innanzitutto, ma anche artistico, storico e folcloristico. Strumento importante è la rivista trimestrale «Il presepe», che raggiunge circa 4.500 soci in tutta Italia. La nuova guida, predisposta per la prima volta in occasione del Natale, presenta 16 esposizioni, fra cui otto direttamente collegate all'associazione, e altre, comunque permanenti, che hanno aderito all'iniziativa, destinata senza dubbio a crescere negli anni.
Accanto a musei delle province di Como, Milano e Lecco, la nostra provincia fa la parte del leone, con sei citazioni, confermando una tradizione secolare che sta registrando un importante ritorno.
«La ricostruzione della Natività – spiega Silvio Tomasini, rettore del Museo di Gandino e fra i promotori dell'iniziativa –, non è un semplice esercizio modellistico. È, innanzitutto, una modalità suggestiva per pregare, per portare a tutti gli uomini di buona volontà il lieto annuncio della nascita di Gesù, Dio fatto uomo. Un evento che si rinnova ogni giorno anche in capolavori piccoli e grandi che le varie esposizioni propongono».
Il suggestivo itinerario in Bergamasca parte idealmente dal «Museo del presepio» di Brembo di Dalmine, aperto da 33 anni per iniziativa di don Giacomo Piazzoli. La raccolta comprende più di 900 opere, disposte su 1.200 metri quadrati di esposizione. Sono inclusi presepi di ogni tipo e provenienza: dal più piccolo, contenuto in un seme di pistacchio, a un grande presepe elettronico-didattico di oltre 80 metri quadrati di superficie. È presente anche un vasto archivio con biblioteca, francobolli, immagini sacre, cartoline, fotografie, musiche e presepi di carta.
Tappa irrinunciabile è il «Museo del presepe» di Gandino, a pochi passi dalla monumentale basilica. La collezione presenta oltre 300 presepi di grande valore artistico. Voluta da monsignor Lorenzo Frana, prelato gandinese che fu ambasciatore della Santa Sede presso l'Unesco a Parigi, tra gli esemplari più significativi conserva un presepe brasiliano in legno donato da Papa Giovanni Paolo II, uno in vetro di Murano e oro zecchino, opera dell'atelier di Archimede Seguso, e ancora una Natività ecuadoregna, ottenuta utilizzando un frammento di raro corallo nero.
Quest'anno c'è un motivo in più per visitarlo: è stato allestito il «Presepe meccanico di legno», realizzato da Giuseppe Regazzoni, un artigiano nato a Santa Brigida nel 1915. L'artista iniziò a costruire «ol presepe de legn» a partire dal 1946, e vi lavorò fino a pochi giorni dalla sua morte, nel 1993. È completamente in legno, con parti in movimento e il blocco della Natività scolpito in noce nostrano.
Particolarmente attiva anche la scuola presepistica di Cividino-Quintano, che propone una serie di diorami sulla vita di Gesù. L'attività del gruppo, costituitosi ufficialmente nel 1991, ha portato all'esposizione permanente di Calepio, meta di numerosi visitatori.
A Ponte San Pietro, nella chiesa vecchia di via Roma, è invece aperta l'esposizione di 16 diorami realizzati in gesso. Le statue sono pezzi unici, scolpite da importanti artisti. Quest'anno è prevista anche l'esposizione dei presepi polacchi di Cracovia, e c'è la possibilità di iscriversi ai corsi di tecnica presepistica.
A Scanzorosciate la «Mostra di presepi e diorami» è ospitata all'oratorio di Rosciate, dove è nata negli Anni '90 una sezione degli «Amici», per opera dell'allora parroco don Antonio Galizzi. Dal 16 dicembre al 6 gennaio un'accurata esposizione abbraccerà, attraverso il lavoro di molti appassionati, vari temi legati alla nascita di Gesù: si va dall'Annunciazione alla Fuga in Egitto, dalla ricerca d'alloggio a Nazareth all'Adorazione dei Magi.
Ultima citazione, ma non certo in ordine di merito, per il «Presepio del Giubileo» di Almenno San Bartolomeo, allestito nei locali sotto la chiesa parrocchiale. È un grande presepe con ricostruzione di un borgo bergamasco. È possibile ammirare scene della Natività ambientate in angoli del paese, ricostruiti come a inizio secolo, con statue modellate dallo scultore Paolo Biondo. Vengono anche presentate sculture presepistiche in bronzo dello scultore Defendi. Il gruppo di Almenno è attivo sin dal 1975.
La bella tradizione della nostra provincia suggerirebbe poi numerosissime, ulteriori tappe, per non parlare delle decine di migliaia di allestimenti che grandi e piccini prepareranno in casa, a scuola, in ufficio. Perché Gesù nasce comunque e per chiunque, in quel grande presepe che è il mondo.
L'associazione, fondata a Roma nel 1953, ha lo scopo di mantenere viva e attuale la tradizione del presepio, valorizzandone tutti i suoi aspetti: religioso, innanzitutto, ma anche artistico, storico e folcloristico. Strumento importante è la rivista trimestrale «Il presepe», che raggiunge circa 4.500 soci in tutta Italia. La nuova guida, predisposta per la prima volta in occasione del Natale, presenta 16 esposizioni, fra cui otto direttamente collegate all'associazione, e altre, comunque permanenti, che hanno aderito all'iniziativa, destinata senza dubbio a crescere negli anni.
Accanto a musei delle province di Como, Milano e Lecco, la nostra provincia fa la parte del leone, con sei citazioni, confermando una tradizione secolare che sta registrando un importante ritorno.
«La ricostruzione della Natività – spiega Silvio Tomasini, rettore del Museo di Gandino e fra i promotori dell'iniziativa –, non è un semplice esercizio modellistico. È, innanzitutto, una modalità suggestiva per pregare, per portare a tutti gli uomini di buona volontà il lieto annuncio della nascita di Gesù, Dio fatto uomo. Un evento che si rinnova ogni giorno anche in capolavori piccoli e grandi che le varie esposizioni propongono».
Il suggestivo itinerario in Bergamasca parte idealmente dal «Museo del presepio» di Brembo di Dalmine, aperto da 33 anni per iniziativa di don Giacomo Piazzoli. La raccolta comprende più di 900 opere, disposte su 1.200 metri quadrati di esposizione. Sono inclusi presepi di ogni tipo e provenienza: dal più piccolo, contenuto in un seme di pistacchio, a un grande presepe elettronico-didattico di oltre 80 metri quadrati di superficie. È presente anche un vasto archivio con biblioteca, francobolli, immagini sacre, cartoline, fotografie, musiche e presepi di carta.
Tappa irrinunciabile è il «Museo del presepe» di Gandino, a pochi passi dalla monumentale basilica. La collezione presenta oltre 300 presepi di grande valore artistico. Voluta da monsignor Lorenzo Frana, prelato gandinese che fu ambasciatore della Santa Sede presso l'Unesco a Parigi, tra gli esemplari più significativi conserva un presepe brasiliano in legno donato da Papa Giovanni Paolo II, uno in vetro di Murano e oro zecchino, opera dell'atelier di Archimede Seguso, e ancora una Natività ecuadoregna, ottenuta utilizzando un frammento di raro corallo nero.
Quest'anno c'è un motivo in più per visitarlo: è stato allestito il «Presepe meccanico di legno», realizzato da Giuseppe Regazzoni, un artigiano nato a Santa Brigida nel 1915. L'artista iniziò a costruire «ol presepe de legn» a partire dal 1946, e vi lavorò fino a pochi giorni dalla sua morte, nel 1993. È completamente in legno, con parti in movimento e il blocco della Natività scolpito in noce nostrano.
Particolarmente attiva anche la scuola presepistica di Cividino-Quintano, che propone una serie di diorami sulla vita di Gesù. L'attività del gruppo, costituitosi ufficialmente nel 1991, ha portato all'esposizione permanente di Calepio, meta di numerosi visitatori.
A Ponte San Pietro, nella chiesa vecchia di via Roma, è invece aperta l'esposizione di 16 diorami realizzati in gesso. Le statue sono pezzi unici, scolpite da importanti artisti. Quest'anno è prevista anche l'esposizione dei presepi polacchi di Cracovia, e c'è la possibilità di iscriversi ai corsi di tecnica presepistica.
A Scanzorosciate la «Mostra di presepi e diorami» è ospitata all'oratorio di Rosciate, dove è nata negli Anni '90 una sezione degli «Amici», per opera dell'allora parroco don Antonio Galizzi. Dal 16 dicembre al 6 gennaio un'accurata esposizione abbraccerà, attraverso il lavoro di molti appassionati, vari temi legati alla nascita di Gesù: si va dall'Annunciazione alla Fuga in Egitto, dalla ricerca d'alloggio a Nazareth all'Adorazione dei Magi.
Ultima citazione, ma non certo in ordine di merito, per il «Presepio del Giubileo» di Almenno San Bartolomeo, allestito nei locali sotto la chiesa parrocchiale. È un grande presepe con ricostruzione di un borgo bergamasco. È possibile ammirare scene della Natività ambientate in angoli del paese, ricostruiti come a inizio secolo, con statue modellate dallo scultore Paolo Biondo. Vengono anche presentate sculture presepistiche in bronzo dello scultore Defendi. Il gruppo di Almenno è attivo sin dal 1975.
La bella tradizione della nostra provincia suggerirebbe poi numerosissime, ulteriori tappe, per non parlare delle decine di migliaia di allestimenti che grandi e piccini prepareranno in casa, a scuola, in ufficio. Perché Gesù nasce comunque e per chiunque, in quel grande presepe che è il mondo.
Data di inserimento:
08-12-2007