Torna la “macchina” del Triduo dei Morti

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11/02/2005
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A partire da sabato 19 febbraio si celebra a Gandino la solennità del Triduo dei Morti, una ricorrenza molto sentita che ogni anno cade alla seconda domenica di Quaresima. In occasione del lunedì del Triduo, 21 febbraio, gran parte delle aziende chiude per festività e anche i ragazzi delle scuole rimangono a casa. Le celebrazioni si svolgono nella Basilica di S.Maria Assunta, ove un gruppo di volontari lavora per oltre una settimana per predisporre la grande Raggiera.
L’apparato del Triduo dei Morti è una struttura spettacolare costituita da una grande raggiera (diametro di metri 5) a quattro cerchi concentrici che viene fissata sopra l’altare maggiore, e dalle piramidi, ossia molteplici bracci lìgneì a volute con portacandele che s’innalzano sopra l’altare fino alla raggíera; dietro sta il grande postergale cremisi, un tempo a strisce rosse e gialle. Sulle piramidi trovano posto 116 candele, mentre nei raggi della raggiera vi sono occhi con vetri policromi ora illuminati da lampadine elettriche (un tempo lumini) con l’effetto dei colori dell’iride secondo la descrizione dantesca della visione di Dio. Durante le funzioni al centro della raggiera viene posto l’ostensorio ambrosiano conservato in Museo, dono dei Giovanelli, datato 1605.
Un primo apparato del Triduo era stato commissionato a Donato Fantoni nel 1777, questo fu realizzato e pagato secondo il disegno conservato nell’archivio Fantoni di Rovetta; purtroppo di questo apparato ora non rimane più nulla. Già nel 1779 i deputati per il Trìduo, non soddisfatti dell’opera fantonìana, avevano chiesto un disegno a G. Battista Caniana e tra il 1788 e il 1791 gli furono pagati 1514 lire per l’opera che ancor oggi si ammira, molto più imponente di quella fantoniana che rispondeva meglio al gusto dei committenti. Nel ‘700 alle colonne venivano appesi i quadri-scheletro conservati, a partire dal 1964, nel Museo della Basilica. L’apparato fu completato con 4 lampadari e nel 1815 con 27 mascheroni portacandele, in legno laccato e dorato, da appendere alle colonne. Nelle foto: L’attuale spettacolare apparato del Triduo di Gandino. Il disegno originario di Donato Andrea Fantoni, datato 1777, realizzato ma poi sostituito.

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