Svaligiata la chiesa di Gandino

Colpo da 120 mila euro: i ladri hanno segato le sculture in legno del seicento

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Data pubblicazione: 

10/12/2005
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Furto ieri pomeriggio nell'antica chiesa di San Giuseppe nel cuore del centro storico di Gandino, in Via Papa Giovanni. Il bottino supera i 120.000 euro, e altri accertamenti sono in corso per capire se sono state rubate altre opere d'arte oltre alle sei statue in legno del Coro. Ad accorgersi del furto un ragazzo di 20 anni, Fabio Rinaldi che attorno alle 17 è entrato in chiesa per pregare: il giovane appartiene alla «Confraternita di San Giuseppe», una delle tante che fanno capo alle chiese del paese. Il giovane appena entrato si è accorto che sei statue di legno erano state segate dal coro. Le statue, alte circa un metro e mezzo l'una, risalgono all'inizio del '600, una rappresentata l'evangelista Marco, le altre si rifanno ad allegorie sacre. Ogni statua ha un valore approssimativo che si aggira sui 20.000 euro. Il giovane ha dato subito l'allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri di Gandino e di Clusone e alcuni esperti scientifici di opere d'arte, raggiunti poco dopo dal parroco di Gandino Don Emilio Zanoli e da Silvio Tomasini, coordinatore e direttore del Museo della Basilica di Gandino ed esperto conoscitore di opere d'arte.
Secondo le prime ricostruzioni il furto è avvenuto nel pomeriggio. La mattina infatti la chiesa era aperta e nessuno si è accorto di nulla, poi la chiusura normale della pausa pranzo e la riapertura nel primo pomeriggio. I custodi addetti alla chiesa non hanno notato nulla di strano, i ladri sono entrati in azione quindi nel pieno del pomeriggio: «Se le statue fossero mancate già alla riapertura i custodi si sarebbero accorti - spiega Giambattista Gherardi, rappresentante del Comune - le statue sono visibilissime a chiunque. Pensiamo si tratti di un furto su commissione. Hanno rischiato molto, in pieno giorno e poi con la strada che dà l'accesso alla chiesa chiusa per i lavori del centro storico, un rischio enorme quindi ma che avevano calcolato. I ladro hanno sicuramente dovuto prendere una via meno agevole, passare da via San Giuseppe e poi da via Castello, tutto alla luce del sole». Particolare curioso: Silvio Tomasini, il coordinatore e direttore del Museo della Basilica di Gandino, intervenuto dopo il furto, era già stato vittima di una rapina in chiesa quattro anni fa. Allora un uomo telefonò alla Basilica dicendo di essere un pittore che voleva riprodurre un quadro del Museo, Tomasini lo aspettò, aprì e si ritrovò dopo pochi minuti legato mani e piedi mentre l'uomo rubava i quadri. Il ladro venne però rintracciato dopo poco e la refurtiva restituita alla Basilica. All’epoca si era trattato di un uomo con problemi personali, stavolta invece il furto sembra essere stato commesso da professionisti.

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