«Sul registro delle Messe disegno i volti del mio paese»

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19/10/2006
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Giuseppe Rottigni mentre disegna il registro della Messa.
Lo potremmo definire «un artista della domenica», ma non certo per riferimento dispregiativo alle sue qualità artistiche, quanto per una particolare vena creativa che trova espressione in maniera originale. Giuseppe Rottigni di Gandino, per tutti Bepi, classe 1942, ha iniziato a dipingere da giovane, quando ha frequentato l'Accademia Carrara, specializzandosi nel ritratto dal vero.
Dagli Anni Settanta gestisce in paese uno studio fotografico in via Castello e negli anni ha partecipato a numerosi concorsi di pittura. Ad agosto ha ottenuto il terzo premio a Gorlago e a settembre primo a Soncino, nel Cremonese.
La tecnica che predilige è l'olio su tela, ma nella sua collezione ci sono alcuni acquerelli unici. Bepi, infatti, cantore nella Corale Luigi Canali di Gandino, che accompagna sotto la direzione del maestro Giuseppe Pedroncelli le solenni funzioni della basilica di Santa Maria Assunta, nel corso delle celebrazioni più solenni, ha iniziato quasi per caso a illustrare il registro delle Messe su cui i sacerdoti appongono la firma al termine delle celebrazioni. Ne sono nate vere e proprie opere d'arte, che in un'ideale galleria di ricordi sottolineano i momenti lieti e tristi della comunità. Numerosi i ritratti dedicati ai nuovi prevosti e curati o ai novelli sacerdoti, oppure i ricordi (disegnati in occasione delle esequie) di persone defunte, come per monsignor Francesco Ghilardi, morto nel 2004, e monsignor Lorenzo Frana, nel 2005.
Spesso lo spunto viene dalla liturgia: Pasqua, Corpus Domini, Prima di Luglio (la festa dei patroni di Gandino) o Natale sono lo spunto liturgico per tratteggiare il Cristo Risorto o splendide Natività.
Nel 2001, in una Natività disegnata la notte di Natale, Bepi ha dato a Gesù Bambino i lineamenti del nipotino Simone.
Rottigni è anche un grande appassionato di storia locale, e la sua vena artistica si esprime anche in questo ambito. Collabora, infatti, con il mensile parrocchiale «La Val Gandino», per le cui copertine ha realizzato una serie di disegni a china che raffigurano la possibile struttura delle antiche porte della cinta muraria di Gandino, andate disperse. Nel 2005 una miniatura dettagliata dell'antico borgo medievale gandinese (oltre 100 ore di lavoro) è diventata la nuova carta turistica del paese, grazie al patrocinio della Pro loco e del Gruppo Amici del Museo. E anche i colleghi della Corale Canali hanno avuto l'onore del ritratto. La vena artistica non si placa mai: gli sposi che richiedono un servizio al suo studio fotografico sanno di poter contare, in copertina, su un acquerello d'autore.

Autore: 

G. B. G.

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