Spiritualità e tradizione Tra le prime la Mia, nel 1265

Sono 81 le aggregazioni di fedeli nella Bergamasca.Gandino: un laboratorio, con cinque «scuole»

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19/06/2008
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Emiliano Spampatti, confratello a Gandino
«Le Confraternite non sono elementi di semplice folclore, ma la testimonianza viva e attuale di una ricchezza spirituale di grande rilievo. Bisogna riscoprire lo scopo per cui nei secoli sono nate e cresciute, quale aiuto specifico a quel cammino di santità cui tutti i cristiani sono chiamati». Le parole del prevosto di Gandino, monsignor Emilio Zanoli, in occasione dell'indirizzo di saluto per la consegna del nuovo Statuto alla Confraternita di San Giuseppe, ben sottolineano il contesto che rende ancora attuale l'attività delle Confraternite.
Gandino è in questo senso un «laboratorio» particolarmente attivo, visto che in parrocchia (dove non a caso si celebrò nel 1992 il primo Convegno diocesano) sono ancora presenti quattro Confraternite: oltre a San Giuseppe, quella del SS. Sacramento, legata alla basilica; quella della Beata Vergine del Carmine, che fa capo alla chiesa di Santa Croce, e quella dell'Addolorata, che fa riferimento alla chiesa del Suffragio. «Ogni Confraternita – spiega Silvio Tomasini, rettore del Museo della basilica – vive con particolare intensità il settenario di preghiera e le celebrazioni relative alla propria chiesa di riferimento, ma si sta cercando di far crescere l'aspetto spirituale anche attraverso celebrazioni unitarie, come in occasione della Settimana Santa o delle Sante Quarantore». La processione del Corpus Domini è certamente l'occasione che chiama a raccolta tutti i Confratelli, con un apparato esteriore particolarmente suggestivo che richiama ogni anno fedeli da ogni parte. Il percorso, che si snoda all'interno del centro storico, era costituito fino ai primi anni del secolo scorso da un vero e proprio tunnel costruito con i pannilana stesi dagli imprenditori del paese e oggi sostituiti dalle «zandaline», drappi di stoffa colorata che ornano tutte le vie. In paese esiste anche una quinta Confraternita, dedicata alla SS. Trinità, nella parrocchia di San Giacomo della frazione di Cirano. Due anni fa è stata rifondata la Confraternita del SS. Sacramento anche nella vicina Cazzano Sant'Andrea.
«Le prime Confraternite in diocesi – spiega Riccardo Carminati, presidente del relativo consiglio diocesano in un documento redatto per il Sinodo –, apparvero tra il 1200 e il 1300: erano aggregazioni spontanee di fedeli desiderosi di contribuire personalmente alla propria salvezza, attraverso la comunione dei Santi, la virtù della Carità (i poveri in cambio dell'assistenza pregavano per essi), il suffragio dei defunti (assistenza ai moribondi, organizzazione di cerimonie funebri decorose per gli aderenti e per i poveri). Nel 1265 venne fondata la Confraternita della Madonna della Misericordia più conosciuta come Misericordia Maggiore o Mia. Negli anni successivi sorsero le Confraternite penitenziali dei Disciplini (coloro che rispettano e praticano una disciplina soprattutto al venerdì), il cui scopo nel 1400 si modificò in assistenziale e caritativo. Nel 1400, dopo la costituzione della festa del Corpus Domini, nacquero le Confraternite devozionali del SS. Sacramento. In diocesi fino alla metà del secolo scorso erano presenti in tutte le parrocchie. Il '68 segnò una crisi dell'associazionismo religioso. I dati del 2006 confermano la presenza in Diocesi di 81 Confraternite, delle quali 12 sono formate da pochi confratelli anziani che segnano il passo. Complessivamente sono interessate oltre 2.000 persone».

Autore: 

G. B. G.

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