Sgomento a Gandino per la scomparsa di Cristina

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02/10/2013
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Cristina Bosis

Tutti stentano a crederci, nessuno ha voglia di parlare.
Ha destato profonda emozione a Gandino l’improvvisa scomparsa di Cristina Bosis, 44 anni, impiegata in municipio e animatrice di molte iniziative in seno alla Pro loco. Cristina, che abitava nella frazione Barzizza, è stata trovata senza vita ieri mattina nella sua casa, dopo l’allarme dei familiari che non riuscivano a contattarla. Carabinieri e medici hanno disposto gli accertamenti utili a stabilire le cause della morte. Il paese, colpito in questi giorni da un susseguirsi di tristi notizie, è rimasto attonito.
Cristina era molto conosciuta, innanzitutto per il suo impegno in Comune, dove era un sicuro riferimento nel suo ufficio al pian terreno che si affaccia su piazza Vittorio Veneto. A una profonda competenza, maturata in tanti anni di attività, univa un carattere particolarmente estroverso, che la portava spesso a impegnarsi al di là delle sue strette mansioni. Negli anni ha partecipato anche alle attività dell’Anusca, l’Associazione nazionale degli ufficiali di Stato civile e anagrafe, organizzando a Gandino giornate di studio e approfondimento. Con orgoglio ricordava come nel 2011 avesse avuto ragione in una piccola disputa con le autorità elvetiche riguardo alla validità di un documento per l’espatrio, ricevendo scuse formali dal Consolato elvetico e dal capo di Stato maggiore della Guardie di confine. Aveva coordinato il lavoro per la realizzazione del nuovo sito internet comunale, mostrando rara disponibilità con forze dell’ordine e cronisti in caso di necessità e nei giorni intensi delle varie tornate elettorali o referendarie. «Era un riferimento importante – confermano amministratori di ieri e di oggi insieme ai colleghi –, una persona su cui potevi contare, che mai negava il proprio aiuto fattivo e generoso ».
Nel 2006 Cristina fu promotrice della «Gustar Gandino», la camminata enogastronomica che ha consentito a migliaia di turisti di scoprire le bellezze gandinesi e le tipicità del territorio. Fu un’intuizione spontanea, a seguito del successo delle Giornate di primavera che il Fai aveva organizzato a Gandino. Cristina e altri volontari passarono in poche settimane «dal dire al fare», creando un inedito e apprezzato biglietto da visita per il paese. Con lo stesso entusiasmo partecipava all’organizzazione delle «Cene in cantina» nell’antico convento delle Suore Orsoline e più in generale all’attività della Pro loco. Per questo, nel 2010, era stata insignita del riconoscimento di «Cittadina benemerita», destinato annualmente a quanti operano per la promozione e la valorizzazione di Gandino. Ha fatto parte anche dell’Avis e sostenuto molteplici attività ricreative.
Cristina Bosis lascia la figlia Giorgia, 14 anni, e tutti i familiari, attorno ai quali si è stretta con affetto l’intera comunità gandinese.

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G. B. G.

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