Il patrimonio
Gandino conserva un patrimonio di arredi e parametri sacri fra i maggiori in Europa, se non al mondo. Scrigni principali di questi tesori sono la basilica di Santa Maria Assunta e il Museo di arte sacra, fra i più antichi del Nord Italia, fondato nel 1929 recuperando un edificio seicentesco. Negli anni Ottanta il museo è stato ampliato e dotato di nuove aree relative all'arte tessile e ai presepi.
Le sezioni di maggiore interesse sono quelle del tessuto, degli argenti e delle sculture lignee. Nelle sale di via Loverini, a pochi passi dalla basilica, fanno bella mostra di sé ben due serie di arazzi del Cinquecento e una pinacoteca con dipinti veronesi, veneti e lombardi.
La raccolta dei tessuti spazia dal XV al XX secolo, ed è considerata dagli esperti tra le più importanti sia per la quantità delle opere, sia per la qualità e la rappresentatività delle tecniche di lavorazione.
La sezione degli argenti documenta i vivaci rapporti con l'area milanese, bolzanina e soprattutto tedesca. L'altare d'argento che viene ancora utilizzato per rivestire l'altare di marmo e bronzo della basilica nelle festività liturgiche, è l'espressione più alta del concorso di queste tre aree.
Le statue lignee, molte delle quali del secolo XV, provengono dall'antica chiesa quattrocentesca, precedente alla basilica. Non mancano di affascinare un'interessante collezione di antifonari messali e graduali, tra cui un esemplare miniato quattrocentesco e diversi mobili d'epoca che arredano gli ampi spazi.
Il museo di Gandino aderisce alla rete dei Musei della Diocesi di Bergamo. I visitatori sono in costante crescita, tanto che, nell'ultimo anno, sono stati più di 6.000 gli ingressi, compresi quelli riservati alle scolaresche. Qui infatti gli alunni, dalla materna alle scuole medie, trovano idonei laboratori per svolgere attività didattiche specifiche sul tessile e l'arte orafa. Di recente il museo di Gandino ha ricevuto il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Lombardia.