Schermi giganti e messaggi su Fb per il vescovo Coter

Bolivia, grande folla nella cattedrale di Riberalta per il rito di ordinazione. Molti bergamaschi«Sarò l’eco del Vangelo e di chi mi ha preceduto»

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26/04/2013
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Monsignor Eugenio Coter tra i fedeli del vicariato apostolico del Pando, in Bolivia;
Un momento dell’ordinazione
L’abbraccio con il vicario generale monsignor Davide Pelucchi

In Bolivia come a Emmaus, monsignor Eugenio Coter inizia il cammino da vescovo: «Non ci ardeva forse il cuore mentre parlava con noi, nel cammino e ci spiegava le scritture? ».
Ha legato così – rileggendo il famoso episodio del vangelo di Luca – all’esperienza dei discepoli di Emmaus gli auspici per il nuovo apostolato monsignor Eugenio Coter, nativo di Semonte e ordinato vescovo la sera del 24 aprile a Riberalta in Bolivia, dove guiderà il vicariato apostolico del Pando. Monsignor Coter, da oltre vent’anni in Bolivia, è stato ordinato nella cattedrale di Nuestra Señora del Carmen, una chiesa di mattoni rossi con volte in legno che non è riuscita ad accogliere i circa mille fedeli accorsi, fra cui moltissimi bambini.

Il buon pastore
La scelta di celebrare il rito in serata, dato il clima caldo umido, ha reso possibile l’installazione all’esterno di tre videoproiettori. Ai lati dell’altare maggiore due striscioni ricordavano un passo del Vangelo: «Il buon pastore dà la vita per le sue pecore». Un tema ripreso anche in tanti messaggi di auguri postati sul profilo Facebook di monsignor Eugenio, con amici e fedeli che hanno ricordato l’invito di Papa Francesco ad essere «pastore che ha l’odore delle pecore».
Il rito di ordinazione è stato presieduto da monsignor Luis Morgan Casey (predecessore nel Pando di monsignor Coter e da 25 anni a Riberalta) e concelebrato dal cardinale Julio Terrazas Sandoval, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra e da monsignor Tito Solari Capellari, arcivescovo di Cochabamba. Presente una delegazione di sacerdoti brasiliani (il Pando è ai confini dell’Amazzonia), il nunzio apostolico in Bolivia monsignor G. Battista Diquattro (che ha letto il decreto di nomina emesso a febbraio da Papa Benedetto XVI) e il rappresentante della prelatura cilena monsignor Jorge Herbas.
Erano presenti anche tutti i sacerdoti del vicariato del Pando, una regione che si estende per oltre 86.000 chilometri quadrati (è vasta all’incirca come il Nord Italia): per alcuni di loro sono state necessarie oltre 12 ore di viaggio in jeep per arrivare in chiesa.

I compagni di sempre
Nel corteo iniziale don Eugenio era affiancato da don Severo Fornoni, compagno di studi da sempre, e da don Sperandio Ravasio, missionario in Chapare e primo sacerdote con cui ha lavorato appena giunto in Bolivia nel 1992. Il rito ha avuto momenti particolarmente intensi, con l’imposizione delle mani, la posa del Vangelo aperto sul capo di monsignor Coter e l’unzione «abbondante » con il sacro crisma da parte di monsignor Casey, tanto che ne ha risentito anche il nuovo zucchetto rosso.
È seguita la consegna dell’anello, dono dei familiari, a forma di piccola mitria. È la riproduzione di quello che Paolo VI donò ai vescovi alla fine del Concilio Vaticano II, con incise le figure di Gesù, S.Pietro, S.Paolo. All’interno c’è il monogramma di S. Bernardino da Siena, patrono di Semonte. Per ultima la consegna del pastorale, in legno con la statua del Cristo risorto, dono della diocesi di Cochabamba e realizzato dagli artigiani del Mato Grosso.

«L’eco del Vangelo»
Il cardinale Terrazas ha ricordato il senso dell’essere Chiesa alla luce dell’Eucarestia, «fulcro della fede che si compie attraverso il mistero del Triduo pasquale ». Un tema ripreso da monsignor Coter nel suo saluto emozionato, quando ha ricordato l’importanza di avviare un cammino di fede sullo stile dei discepoli di Emmaus. «Voglio essere l’eco del Vangelo e di chi mi ha preceduto – ha aggiunto il nuovo vescovo, riprendendo il tema di un messaggio video affidato a internet attraverso la Conferenza episcopale boliviana – per affiancare il cammino della Chiesa che vive e crescerà nel Pando».
La delegazione diocesana bergamasca era guidata dal vicario generale monsignor Davide Pelucchi, che fu predecessore di don Coter, negli anni ’80, alla guida dell’Oratorio di Gandino. «Mi toccherà imparare il bergamasco », ha detto fra l’altro il cardinale Terrazas nel ringraziare la Diocesi di Bergamo per il «generoso sostegno alla Chiesa boliviana espresso in 50 anni di vicinanza concreta e fattiva». Con monsignor Pelucchi era presente in Bolivia anche don Giambattista Boffi, direttore del Centro missionario diocesano. Presenti al completo i fratelli del neo vescovo: Rosi, Adriana, Mina, Dante e Roberto. Con loro, i cognati Mario, Romano e Rosaria e il nipote Paolo.
Un pensiero è andato ai genitori e in particolare a mamma Armida, morta nel 2009 e ricordata da monsignor Tito Solari. La gioia e l’entusiasmo hanno caratterizzato il dopo cerimonia, con un italianissimo «tanti auguri » cantato in chiesa, questa volta all’indirizzo di monsignor Angelo Gelmi, gandinese vescovo ausiliare di Cochabamba, che proprio il 24 aprile ha festeggiato i 75 anni. All’altare i fedeli hanno portato frutti tropicali e festeggiato successivamente nella vicina palestra coperta, presenti le autorità locali, con specialità a base di riso, vaniglia, caramello e noci americane. Grande gioia naturalmente anche a Semonte, parrocchia d’origine di don Eugenio, dove lo stemma del neo vescovo campeggia sulla porta addobbata della casa natale.
Per alcuni giorni monsignor Coter rientrerà a Cochabamba, prima di rientrare in Italia a metà maggio, quando verrà solennemente festeggiato a Semonte in coincidenza con la festa patronale di San Bernardino. Serata di preghiera l’altra sera anche nella Basilica di Gandino, dove don Coter è stato curato dal 1985 al 1991. Qui sarà festeggiato il 2 giugno, in occasione della solenne processione del Corpus Domini.

Il Pando, una regione vasta come il Nord Italia
A l vicariato apostolico è una determinata porzione del popolo di Dio che, per circostanze peculiari, non è ancora stata costituita diocesi ed è affidata alla cura pastorale di un vicario apostolico. Quello di Pando, nel nord della Bolivia, si trova in una regione tropicale al confine con Perù e Brasile, ha una superficie di oltre 86.000 chilometri quadrati, quasi come l’intero Nord Italia, con una popolazione di soli 210.000 abitanti, 6 parrocchie e 14 preti diocesani. Il nuovo vescovo Eugenio Coter, bergamasco di Semonte, sarà il quinto vicario apostolico nella storia di Pando.
La sua nomina è stata effettuata ancora da Papa Benedetto XVI, che gli ha assegnato la sede titolare di Tibiuca.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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