«Santiago, nato libero!», la prima strappa applausi

Il film dedicato da Rottigni all’allevatore Colombo
Affresco sulla vita dei bergamini. Lui non c’era: era con la mandria

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02/06/2014
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Il cast del film in occasione del galà di presentazione. Sotto, Santiago Colombo intento nella mungitura

E’ il risultato di un lavoro durato sette anni, ma è soprattutto la storia di un uomo e un’attività che hanno il pregio di interrogare ciascuno sul senso della vita. Ha ottenuto il tutto esaurito al Cinema Teatro Loverini di Gandino la prima visione del film «Santiago nato libero!», girato dal gandinese Bepi Rottigni.
Alla realizzazione dell’opera ha collaborato un cast di una trentina di interpreti, fra attori e comparse. È la storia (come recita il lungo sottotitolo) della «vita errabonda e avventurosa di un bergamino, allevatore itinerante di alta montagna» e vede protagonista Santiago Colombo, che interpreta se stesso. Al contrario di tutti gli altri attori, salutati sul palco dagli applausi del pubblico, Santiago non era presente alla «prima», complice l’urgenza di trasferire la mandria da Bossico alle alture di Zambla.

Sette anni di lavoro
«Ho cominciato a lavorare al soggetto nel 2007 – spiega Rottigni – pensando a un semplice documentario riguardo tecniche, consuetudini, modi e tempi di vita quotidiana di un pastore di montagna. Con il passare del tempo e lo svilupparsi dei temi, ma soprattutto vivendo a stretto contatto con questo personaggio, ho ritenuto di andare più in profondità, nell’intimo della persona, del suo passato, delle sue aspirazioni. Santiago, nel pieno della sua maturità, si interroga sul senso della vita, sulla ricerca che spinge ciascuno a “sopravvivere” alla morte».
Il racconto, a tratti stemperato da una sottile vena umoristica, non è mai scontato o bucolico, e culmina in un finale assolutamente imprevedibile. Bepi Rottigni, storico fotografo della Val Gandino, non è nuovo a performance artistiche. È nota la sua maestria nel disegno, tanto che ha illustrato di recente il volume «Gandino, la storia» con minuziose e documentate ricostruzioni di luoghi ora completamente mutati. Il padre di Bepi, Antonio, fu negli Anni ’60 fra i protagonisti del film «E venne un uomo» di Ermanno Olmi, dedicato a Papa Giovanni XXIII. Interpretava il parroco di Carvico che impartiva lezioni di latino al piccolo Roncalli.

Tra l’Arera e il Farno
Le scene del film (durata 101 minuti) sono state girate fra Zambla, l’Arera, il Farno, Gandino e Songavazzo. «È dedicato – aggiunge Rottigni – a quanti come Santiago, con sacrifici e difficoltà quotidiane, ci ricordano i valori di dedizione e rettitudine, intensamente vissuti in questa esperienza di libertà ».
L’incasso della serata è stato interamente devoluto alle attività dell’oratorio di Gandino. Mercoledì il film verrà proiettato ai ragazzi della scuola primaria.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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