Romano De Marco - storie di periferia, polizia e corruzione

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22/12/2011
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Lo scrittore Romano De Marco

«Presente prossimo», Festival dei narratori italiani diretto da Raul Montanari, si è chiuso nel segno del giallo. Come si era aperto, nel 2008, quando ancora si chiamava «Vedonoir nel mio futuro».
A Gandino in chiusura il «quasi esordiente» Romano De Marco. Abruzzese, classe 1965, De Marco ha pubblicato, nel 2009, Ferro e fuoco, nella «storica» collana dei «Gialli Mondadori». Ora è in libreria con Milano a mano armata (pp. 250, euro 16), per i tipi di Foschi con «vidimazione» di Eraldo Baldini. Romanzo che trae origine da «una serie televisiva», spiega De Marco, «dodici puntate, con al centro poliziotti corrotti: una storia dura, realistica, in un contesto metropolitano anch'esso rudemente realistico». Ma il target, in Italia, privilegia al momento «mamme detective, preti detective, cuochi detective»; o, in alternativa, «squadre di poliziotti/carabinieri buoni». La serie rimane in un cassetto. L'incontro diventa, anche, utile spaccato su difficoltà/ ostacoli per chi voglia cimentarsi con il lavoro della «scrittura creativa», da parte di uno che ci è passato: «Se chi scrive un romanzo ha una possibilità su mille di pubblicarlo, chi scrive una sceneggiatura ha una possibilità su un milione di vederla realizzata». De Marco decide di cavare, dalla sceneggiatura, un romanzo. «Una squadra della polizia di Milano, quattro poliziotti il cui capo è il commissario Andrea Gherardi, è sconvolta dall'arrivo di un poliziotto che viene da Roma: Matteo Serra. Uomo dall'efficienza straordinaria. Ma corrotto. Specializzato nel procurarsi informazioni su personaggi importanti per poi ricattarli». Atmosfere ispirate a «una serie televisiva americana "diversa, matura, intrigante": The Shield: protagonista un poliziotto corrotto, violento: «Mi accorsi di fare il tifo per lui. Una personalità complessa, in cui bene e male si accavallano. Una scommessa raccontare un personaggio così nel mio romanzo». Il suo è un romanzo realistico ed è anche – osserva Montanari che, come sempre, ha condotto l'incontro – «un modo per mettere in luce le storture del sistema».

Autore: 

V. G.

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