Rogo in camera da letto: muore soffocata

La vittima, una ottantaquattrenne del paese, si è rifugiata in bagno. Il fumo denso ha ostacolato i soccorsi

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19/07/2006
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I vigili del fuoco sono accorsi ieri di prima mattina in via Papa Giovanni a Gandino: un fumo intenso usciva da un appartamento al piano terra di un edificio. Il primo a dare l’allarme è stato il figlio del proprietario che, accortosi del rogo, ha rotto una vetrata nel tentativo di aiutare l’anziana inquilina. Il fumo copioso ha ostacolato i soccorritori
Quando il fumo ha invaso la sua camera da letto si è alzata e ha cercato di spegnere il rogo con le sue forze: un tentativo disperato che purtroppo le è costato la vita. Maria Bambina Donati, 84 anni, è morta ieri mattina a Gandino, soffocata dal fumo di un incendio scoppiato all'alba nel suo appartamento a piano terra di via Papa Giovanni 54 (ex via Mirandola), nel centro storico.
L'allarme è stato dato verso le 6 dal figlio del proprietario dell'appartamento in cui la donna viveva in affitto da una quindicina d'anni, che stava recandosi ad aprire un bar da lui gestito e posto poco lontano. Ha visto il fumo uscire dall'androne che dava accesso all'abitazione e ha tentato di entrare nell'appartamento spaccando la vetrata del salotto che dà sul cortile interno ma il fumo gli ha impedito di accedere ai locali. Sul posto sono intervenuti i pompieri di Gazzaniga e Clusone che, con l'aiuto degli autoprotettori, sono entrati nella casa trovando la donna ormai senza vita: era rannicchiata sul pavimento del bagno con segni di ustioni alle braccia e al volto, il rubinetto era ancora aperto e l'acqua scorreva. Probabilmente la signora si è accorta di quanto stava succedendo e ha cercato di spegnere il fuoco che bruciava un cuscino bagnandolo con l'acqua del rubinetto del bagno
È intervenuto anche il 118 con l'ambulanza, ma il medico non ha potuto fare altro che constatare la morte dell'anziana. Il decesso sarebbe stato causato da asfissia da ossido di carbonio sviluppato dal fumo della combustione. Il fuoco ha danneggiato la camera da letto bruciando la testiera del letto, un materasso in lattice, le coperte, parte di un secondo materasso e altre suppellettili, annerendo gli altri locali che, tuttavia, non hanno riportato danni gravi. La salma è stata portata al cimitero di Gandino a disposizione dell'autorità giudiziaria ma in mattinata, su delega del magistrato, il comandante della stazione carabinieri di Gandino ha dato l'autorizzazione al seppellimento. La camera ardente è stata allestita nella casa di una delle figlie, in via Del Negro. I funerali si svolgeranno domani alle 9,30.
Sulla causa dell'incendio non vi sono dubbi: il fuoco si è sviluppato molto probabilmente in seguito a un cortocircuito di un interruttore vicino a un comodino e si è propagato fino al letto matrimoniale dove la donna dormiva.
Maria Bambina Donati, nata il 21 dicembre 1921 a Ponte Nossa, aveva lavorato come operaia tessile alla Cantoni fino all'epoca del matrimonio. «Era rimasta vedova 19 anni fa – dice uno dei generi – e viveva da sola essendo una donna ancora in forze, capace di badare a se stessa, anche se quotidianamente la andavano a trovare le quattro figlie nate dal matrimonio con Antonio Astori: Mariuccia, Franca, Anna e Luisa (altri due figli sono morti anni fa: Giuliano, nel gennaio del 2004, stroncato da un infarto mentre era in un capanno di caccia a Gandino). Sono tutte sposate e tre di loro abitano in paese, così hanno mantenuto stretti contatti con la madre. Era una donna religiosa, dolce, presente a se stessa e con buona memoria».
Ieri mattina i familiari, sconvolti dal dolore, sono accorsi subito alla casa di via Papa Giovanni. «Se invece di andare in bagno avesse aperto la porta dell'appartamento - ha commentato il figlio del proprietario, intervenuto per primo – probabilmente si sarebbe salvata». Sul luogo del rogo sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e un agente della polizia urbana per i rilievi e gli accertamenti.

Autore: 

Franco Irranca

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