Giovedì avevano appiccato il fuoco alla casa di una donna di 71 anniGesto inspiegabile, ancora nessun denunciato. Barzizza sotto choc
Stupore misto a rabbia e sconcerto a Gandino, per l’incendio doloso appiccato giovedì sera in una villetta di via Cervino, nella frazione di Barzizza. La proprietaria, Maria Bernardi di 71 anni, ha dormito nell’abitazione di un figlio e all’indomani di una notte da incubo, ieri mattina faticava a riprendere il buonumore che l’accompagnava l’altro giorno, al rientro da una serata in palestra come ogni giovedì.
La dinamica
Gli autori del gesto hanno forzato la porta d’ingresso principale, posta sotto il porticato che domina il cortile interno. Una volta all’interno, hanno versato liquido infiammabile (probabilmente gasolio) e disseminato i locali con carbonelle d’innesco ad accensione rapida. Una modalità forse per consentire un margine di fuga, al vaglio dei carabinieri e dei nuclei investigativi speciali, intervenuti per rilevare eventuali impronte.
Le fiamme hanno bruciato gli arredi del salottino d’ingresso, andato di fatto distrutto. I primi ad accorrere sul luogo dell’incendio, appena prima dei vigili del fuoco di Gazzaniga e Clusone, sono stati due dei tre figli di Maria Bernardi, colpita lo scorso marzo dalla morte del marito Diletto Campana. I due giovani, Edoardo e Denis, hanno avuto la prontezza di scaraventare all’esterno un divano ormai avvolto dalle fiamme, completando l’opera con secchi d’acqua recuperati all’esterno in un mastello utilizzato per il giardino. Nella concitazione del momento Edoardo è anche caduto, fortunatamente senza particolari conseguenze.
A scongiurare danni ben maggiori potrebbe essere stato l’arrivo della padrona di casa, leggermente in anticipo rispetto al consueto. Questo avrebbe impedito agli incendiari di completare il proprio piano, anche se non è escluso un appostamento ad hoc lungo la strada che sale da Gandino per monitorare l’arrivo della pensionata.
Proseguono le indagini
Le indagini dei carabinieri puntano non soltanto a chiarire la dinamica dei fatti, ma innanzitutto a individuare il movente per un gesto tanto grave quanto assurdo. L’ora non certo tarda (poco prima delle 21) potrebbe far pensare al gesto sconsiderato di un vandalo, anche se molti particolari farebbero pensare alla premeditazione. Il luogotenente Giovanni Mattarello, a capo della stazione carabinieri di Gandino, ha parlato a lungo con la proprietaria della villetta e con i familiari, valutando con loro qualsiasi elemento utile a indirizzare le indagini. Si tratta di comprendere le ragioni dell’eventuale natura intimidatoria del rogo, anche se qualsiasi ipotesi appare del tutto sproporzionata rispetto all’accaduto: la zona di via Cervino è un’area residenziale sostanzialmente tranquilla. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo e non trovano conferme le voci secondo cui ci sarebbero testimoni, che avrebbero notato elementi utili alle indagini. Al vaglio degli inquirenti ci sono senza dubbio le immagini della videosorveglianza comunale e quelle più specifiche registrate dall’impianto installato nella villetta.
Nella notte e di primo mattino di ieri è proseguito il lavoro di bonifica degli ambienti, invasi dal fumo, cui hanno alacremente lavorato i pompieri. Nelle ultime settimane Gandino per i vigili del fuoco è diventata, purtroppo, una meta piuttosto frequente. Solo dieci giorni fa si era verificato un grave incendio in centro storico. Le fiamme, con tutta probabilità originate da una canna fumaria, avevano distrutto oltre 200 metri quadrati di tetto, distrutto un solaio e reso inagibile l’appartamento di una pensionata.