Ritrova la sua Gandino in Internet, ci torna dall'Ohio

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Data pubblicazione: 

21/06/2007
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Giovanni Principe con Paolo Tomasini...
e con Toni Caccia nel negozio di via Mirandola.
Come nelle favole, alla fine arriva il Principe. Un gioco di parole scherzoso (cui lui stesso si presta siglando «the prince» la propria corrispondenza) per raccontare la storia di Giovanni Principe, italoamericano di Dayton, Ohio, che in questi ritorni ha fatto ritorno al paese natale di Gandino, per riscoprire le radici della propria storia.
Nato nel 1965, da ormai quindici anni vive e lavora in America, prima a Chicago e ora a Dayton, dove è regional manager in una ditta di macchine utensili. Il padre Uccio era stato per tanti anni il barbiere del paese, nel negozio aperto sull'antica via Mirandola fino al 1974. Nel paese seriano Giovanni ha frequentato le scuole elementari con la maestra Maria Gamberoni. «Ricordo tante persone – spiega Giovanni – e soprattutto una comunità viva e attiva. Non posso dimenticare per esempio suor Geremina, insostituibile animatrice della vita parrocchiale, oppure il dottor Ferzacca, un gandinese esperto di erbe e musica classica che mi parlava delle proprietà terapeutiche dell'acqua di Prat Serval».
Il ritorno in Italia è legato a motivi di lavoro, ma anche a un intenso scambio epistolare via Internet avviato con Paolo Tomasini, responsabile del sito www.gandino.it, che ha accolto nel proprio forum i messaggi d'oltreoceano di «The Prince».
«Si tratta di una soddisfazione importante – spiega Tomasini – perché è una conferma chiara delle potenzialità divulgative delle nuove tecnologie. È nata una simpatica amicizia e un fitto scambio di sensazioni e ricordi cui il nostro sito ha saputo corrispondere in maniera egregia».
Nel corso della visita non sono mancati i momenti ufficiali, come l'incontro sulla piazza del municipio con il presidente della Pro loco, Lorenzo Aresi, che ha donato a Giovanni alcuni gadget. Spazio anche per i ricordi, con una visita all'antico negozio di papà Mario (Uccio), ora occupato da una cartoleria, e un saluto quasi commosso con Toni Caccia, apprendista del negozio Principe e ancor oggi impegnato come barbiere a poche decine di metri, sempre in via Mirandola. «Fra i luoghi ormai scomparsi – sottolinea Giovanni – ricordo il Teatro Sociale, vicino all'osteria Moretti, di cui i miei nonni, Matteo e Anna, giunti dall'Istria, erano custodi».

Autore: 

Giambattista Gherardi

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