Regina di maratone, in quota e a casa

Daniela Vassalli, infermiera di Gandino, è in vetta alla classifica mondiale di sky runningMadre di due figli, si allena tra le faccende domestiche. Ma senza sponsor sfuma il Giappone

Pubblicato da: 

|

Data pubblicazione: 

22/06/2006
|

Letture: 

1849
Daniela Vassalli durante la gara del 28 maggio a Zegama, nei Paesi Baschi, seconda tappa della coppa del mondo di sky running, la maratona del cielo
Daniela con i suoi due figli, Francesco e Sebastiano, 11 e 8 anni, sul balcone di casa, a Barzizza
con il marito Gerardo Parolini
...e con la maglia di leader della coppa del mondo

Se la incrociate lungo la pista ciclabile tra Cene e Albino mentre canticchia Enya o declama a voce alta l’elenco della spesa, fate finta di niente. Ne va di un titolo mondiale. Riconoscere colei che detiene la maglia di leader del «Buff Sky runner world series», il circuito mondiale di maratona in quota, non è difficile. Biondina con un fisico scolpito quanto basta, occhi azzurri e con l’inconfondibile aria di chi «tanto il bello viene quando mi tocca caricare le due lavatrici e cucinare il pranzo di compleanno»: è Daniela Vassalli, 31 anni di Barzizza, frazione di Gandino. E si sta allenando per la prossima gara – in vetta come camosci, tra saliscendi massacranti, con dislivelli che sfiorano i quattromila metri – che la vedrà sulle Dolomiti di Canazei, il prossimo 23 luglio.

A dire il vero la quarta prova del «Buff Sky runner world series» sarà domenica a Nagano, in Giappone. Un po’ troppo lontano, per un’atleta non professionista come lei che si deve pagare viaggio e alloggio. Così, l’unica speranza di parteciparvi è che spunti all’improvviso uno sponsor. Mancano pochissimi giorni, ma «mai dire mai, ci potrei provare», si lascia sfuggire. Nelle prime tre gare di Coppa del Mondo alle quali ha partecipato, al parco nazionale di Chico in Messico (7 maggio), a Zegama, in Spagna (28 maggio) e in Valmalenco (11 giugno), la trentunenne originaria di Pradalunga ha accumulato 222 punti, sufficienti a schizzare subito in vetta nella classifica femminile, meritandosi il titolo di «sorpresa del 2006», a detta degli esperti di questa disciplina che, affiliata all’Fsa (Federazione sport altitude), viene definita «la Formula Uno d’alta quota».

Come faccia, nemmeno lei lo sa, perché tutto è cominciato per gioco e ancora oggi, con la maglia di leader dello Skyrace 2006 addosso, la vittoria della mezza maratona di Bergamo lo scorso maggio, ottimi piazzamenti nelle maratone del Brembo e di Siracusa (ma l’elenco è più lungo), per l’atleta tesserata per la Recastello di Gazzaniga e lo Skyrunning di San Pellegrino, tutta questa questione resta puro divertimento. Le cose serie sono all’Hospice di Borgo Palazzo, dove lavora come infermiera da cinque anni, dopo un primo periodo in Chirurgia pediatrica ai Riuniti, o tra i compiti da correggere e le magliette da stirare dei figli Francesco e Sebastiano, 11 e 8 anni, il primo calciatore in erba nella Gandinese e il secondo che, sull’onda materna, ha già cominciato a vincere le sue prime gare di atletica.
Poi c’è la bella casa da tenere in ordine e, soprattutto, un marito, Gerry (Gerardo) Parolini, pure lui infermiere alla comunità per malati psichici Parsifal di Calcinate. Intanto continua ad allenarsi a Cene e lungo la salita che porta al monte Farno, sopra casa sua. Niente ritiri in Val d’Aosta e diete massacranti: Daniela divora dessert alla panna fatti da lei e raccoglie i frutti delle sue corse lungo il Serio, come una qualsiasi amante del jogging. «Forse il segreto di questi piazzamenti sta nella tranquillità con cui affronto le gare – spiega Daniela – anche se ogni volta mi stupisco dei risultati». Pensare che lei di corsa, fino a due anni fa, non riusciva a fare più di 100 metri senza fiatone. Tutto comincia per gioco due anni e mezzo fa al pizzo Formico, sopra Gandino, dove incontra un appassionato di corsa, Aldo Moretti di Casnigo, detto «Spazzola», che la convince a correre. Così inizia ad allenarsi, seguita da Emanuele Zenucchi, maratoneta dal 1995, di Orezzo. La sua prima gara è sui 5.000 metri, al Cross del Serio di Ardesio: «L’inizio non fu dei più esaltanti. Mi proponevo sempre di prendere l’atleta davanti a me, così col tempo sono migliorata e nell’ottobre 2004, a Mandello del Lario, è arrivata la prima vittoria nella corsa in montagna». Intanto a forza di correre dimagrisce quasi dieci chili. L’incontro con lo sky running avviene per uno scherzo che il marito Gerry le tende la scorsa estate: «Mi iscrisse alla Maratona del cielo al Sentiero 4 luglio di Corteno Golgi, nel Bresciano. Una gara difficile e per me sconosciuta: 42 chilometri tra pietraia e pareti scoscese. Quando ero in cresta mi dicevo: "Basta, è inutile che raccomandi ai bambini di stare attenti ai pericoli mentre io faccio tutto questo"». Sul gruppo di 50 donne alla partenza, Daniela giunge al terzo posto, dietro alla campionessa del mondo, la francese Corinne Favre. «Una fatica immane », dice, ma lo scherzo del marito va nel segno. «L’avevo iscritta a quella gara perché penso abbia un’assoluta scarsa autostima – spiega Gerry Parolini –: Daniela è nata maratoneta, non era un azzardo. In quota, poi, si sarebbe messa alla prova ancora di più».

Quindi il secondo posto nella prova di Coppa del Mondo in Valsassina, dove a settembre giunge seconda, per poi passare alla maratona su strada a Calderara di Reno (Bologna), con un altro confortante secondo posto. Il 19 marzo scorso nella maratonina di Verona raggiunge il suo personale: un’ora e 19 minuti per 21 chilometri. Ora Daniela è prima anche nel circuito veronese che si concluderà a novembre. Ma, dovendo scegliere, il suo cuore batte per l’alta montagna: «Anche se dopo la morte di Marina Moreschi (vittima nell’agosto scorso di una caduta mentre stava correndo in Valtellina, ndr) la paura mi spinge a scegliere di non correre nei punti più pericolosi, preferisco comunque lo sky running perché mi consente di spezzare il ritmo, e poi i panorami sono mozzafiato. Come in Messico, dove correvo in mezzo a cactus giganti ». Qui Daniela è stata protagonista di una rimonta al cardiopalmo che le è costata «solo » il quarto posto: dopo otto chilometri, seguendo l’atleta canadese davanti a lei, sbaglia sentiero e corre quasi mezz’ora più degli altri, in mezzo al bosco. «Tornata indietro mi sono trovata settima, poi ho chiuso quarta, stremata». D’altronde lei di corsa lo è tutti i giorni, tra il lavoro, la famiglia, l’impegno di catechista e la passione per la cucina che coltiva in orari per altri spropositati, come sabato scorso, quando ha dovuto preparare in fretta e furia il pranzo per gli ospiti di Francesco, che lui le ha chiesto come regalo di compleanno. «Pensare che avevo appena smontato dalla notte». Avanti mamma, la maratona continua.

Autore: 

Marta Todeschini

Autore: 

webmaster
|