Raid vandalico alla «Salvatoni»

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26/10/2008
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Sdegno, amarezza e perplessità. Sono questi i sentimenti che si respiravano ieri nei corridoi della scuola secondaria di primo grado «Salvatoni» di Gandino dopo l'incursione dei vandali che ha lasciato un segno pesante: materiale didattico rovinato o sparito e soprattutto scritte xenofobe con simboli nazisti.
Una brutta sorpresa per una scuola che cerca di impostare un percorso educativo di indirizzo completamente opposto, come spiega il vicepreside dell'istituto Sandro Corti: «La nostra è e resta la scuola dell'accoglienza. Potenzieremo percorsi formativi per i ragazzi e le loro famiglie, attenti all'importanza dell'integrazione e della conoscenza delle culture nel mondo».
I primi a dare l'allarme sono stati gli assistenti scolastici, all'apertura dei cancelli, ieri mattina verso le 7.30. Anche se la scritta razzista che campeggiava sul muro esterno della scuola non annunciava nulla di buono. Una volta entrati i bidelli hanno iniziato a fare il bilancio dei danni: un server rubato dalla sala computer, due registri strappati, due estintori rimossi, la cassaforte della sala professori scassinata, libri buttati a terra, la sala di artistica manomessa e scritte xenofobe spruzzate a bomboletta un po' ovunque sui muri interni ed esterni dell'edificio scolastico.
Sono stati chiamati i carabinieri per denunciare l'episodio e sembra che i giovani protagonisti della bravata non siano nuovi a episodi del genere nella zona. A facilitare le pessime intenzioni dei vandali c'è anche il fatto che la scuola si trova in un punto isolato e poco illuminato del paese, al confine tra Cazzano Sant' Andrea e Gandino.
Stando a una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, pare che i vandali siano entrati col favore buio agendo indisturbati. Hanno concentrato la loro attenzione alla sala computer impadronendosi del server collegato agli altri apparecchi, poi hanno forzato la cassaforte della sala professori, dedicandosi nel frattempo a strappare e imbrattare quanto gli capitava a tiro. E infine per lasciare traccia ancor più evidente del loro passaggio hanno tracciato scritte e simboli razzisti.
Informato dell'accaduto ha fatto un sopralluogo anche Filippo Servalli, assessore alla Cultura e all'istruzione: «Quanto è successo è evidentemente deprecabile – ha commentato –: favoriremo maggiormente il rapporto tra la scuola e il territorio attraverso un percorso educativo più attento al rispetto dell'altro. Anche la messa in sicurezza dell'edificio sarà oggetto della nostra attenzione».

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C. A.

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