Radici Tessuti, un anno di Cassa

Accordo sulla richiesta di Cig straordinaria per cessazione d'attività a LallioPer i 117 lavoratori dell'ex Sgat previsti inoltre incentivi all'esodo volontario

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31/07/2007
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Lo stabilimento di Lallio della Radici Tessuti
Un anno di cassa integrazione straordinaria per cessazione d'attività: è quanto è stato concordato tra sindacati e direzione della Radici Tessuti (società che fa capo al Radici Group presieduto da Angelo Radici) per lo stabilimento di finissaggio di Lallio (ex Sgat), dove attualmente sono occupati 117 lavoratori. Venerdì all'agenzia regionale ci sarà l'esame congiunto della richiesta della concessione della cassa a partire dal primo agosto 2007. Azienda e sindacati hanno anche concordato incentivi all'uscita per quanti decideranno di lasciare volontariamente l'azienda.
Nei giorni scorsi i sindacati e la direzione aziendale avevano deciso anche la richiesta di una proroga sino a fine anno, in base al decreto Maroni, della cassa integrazione straordinaria allo stabilimento di Gandino, pure destinato alla chiusura. Con decreto del 3 luglio 2007, il ministero aveva concesso il trattamento di cassa integrazione straordinaria a Gandino dal 1°agosto 2006 al 31 luglio 2007. La proroga dovrebbe consentire il più agevole ricollocamento del personale di Gandino: attualmente in forza sono nello stabilimento 71 persone e di queste il Radici Group si è impegnate a riassumerne a settembre 15 già distaccate nella Tessiture Pietro Radici e altre 15 in aziende del gruppo entro la fine dell'anno, con la possibilità di andare anche oltre questi numeri.
Per quanto riguarda lo stabilimento di Lallio, dove attualmente la maggior parte del personale è già in ferie, la decisione della cessazione è stata presa in alternativa alla cessione dello stabilimento che non è stata possibile realizzare. Le trattative in corso si sono interrotte nei giorni scorsi in quanto il Radici Group non ha registrato nelle proposte presentate il rispetto dei requisiti posti, tra i quali figurano anche forme di tutela per l'occupazione.
Nell'ultimo fine settimana è circolata la voce di un ritorno di interesse da parte di una cordata industrial-finanziaria italo-elvetica, già in contatto dallo scorso autunno con il Radici Group. La nuova proposta sarebbe stata presentata da parte di una costituenda nuova società (che potrebbe assumere il nome Sgat) con capitale sociale di 2 milioni di euro per un iniziale affitto delle attività di Lallio fino a fine anno e successiva possibilità di formalizzare l'acquisizione del ramo d'azienda, coinvolgendo nell'operazione anche l'ungherese Lurotex, società tessile sempre del Radici Group. Dal vertice del Radici Group peraltro è stato riferito che non risulta arrivata alcuna nuova proposta relativa alla Radici Tessuti negli ultimi giorni; il gruppo conferma in ogni caso l'interesse a valutare ogni eventuale futura proposta seria per il rilancio dell'azienda.
A questo proposito anche nell'accordo sulla cassa integrazione straordinaria per cessazione d'attività raggiunto con il sindacato si fa riferimento a un possibile cambiamento di scenario nell'eventualità che nel corso dell'anno intervenga novità sul fronte di una possibile cessione. Al momento però questa è solo una possibilità.

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