Radici Tessuti Istituzioni in campo per soluzioni morbide

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Data pubblicazione: 

02/07/2005
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C'è l'appoggio delle istituzioni per percorrere tutte le strade possibili per contenere l'impatto sociale della riorganizzazione della Radici Tessuti, l'unità operativa del Radici Group che ha annunciato la chiusura dello stabilimento cremonese di Isola Dovarese e la concentrazione delle attività a Gandino e Lallio, con un trasferimento di funzioni in pianura, mentre in Val Seriana resteranno due attività produttive. In tutto, è stata aperta una procedura di mobilità per 200 lavoratori (un'ottantina a Gandino, con possibilità di ricollocarsi a Lallio per una ventina, e una quindicina a Lallio) su 360, ma c'è già la disponibilità a valutare strumenti alternativi come la cassa integrazione straordinaria.
Ieri se n'è parlato in un incontro in Provincia, presenti, oltre all'azienda e ai sindacati, l'assessore al Lavoro Giuliano Capetti, il deputato della Lega Giacomo Stucchi, il presidente della Comunità montana Valle Seriana Bernardo Mignani e i sindaci di Gandino Gustavo Maccari e di Lallio Adele Lamberti. Un incontro analogo per Isola Dovarese si terrà martedì, mentre giovedì ci sarà la missione congiunta azienda-sindacato al ministero del Lavoro per verificare, in base a un progetto, la possibilità di ricorrere alla cassa per due anni.
ieri è emerso l'appoggio delle istituzioni a questa ipotesi e la disponibilità a sostenerla a Roma. «Sarebbe importante - dice Capetti - perché ci darebbe più tempo per promuovere politiche attive per il lavoro, percorsi di riqualificazione e di ricollocamento, tenuto conto del fatto che ci troviamo in una situazione economica difficile che nello specifico per il settore tessile si sta aggravando e pesa in modo particolare sul nostro territorio».

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