Confermata nel piano di riorganizzazione la chiusura di Cremona: procedura di mobilità per 180
Lunedì sarà aperta formalmente la preannunciata procedura di mobilità per quasi 180 lavoratori della Radici Tessuti, unità operativa del Radici Group specializzata nella produzione di tessuti sintetici: una sessantina fanno riferimento allo stabilimento di Gandino (che oggi occupa 110 addetti), una quindicina a quello di Lallio (dove lavorano 140 persone) e 102 allo stabilimento di Isola Dovarese (in provincia di Cremona), impianto del quale viene confermata la chiusura. Nel frattempo l'azienda si è riservata di valutare le richieste avanzate dai sindacati nell'incontro di ieri all'Unione industriali di Bergamo. Il 22 giugno si terrà un nuovo vertice durante il quale si valuterà la possibilità di dar corso al piano di iniziative per una gestione morbida del riassetto che, come chiesto dai sindacati, preveda l'utilizzo di ammortizzatori sociali, nonché iniziative di riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori.
La ristrutturazione alla Radici Tessuti nasce dalla necessità di far fronte alla fase di crisi che il settore tessile sta vivendo a fronte della concorrenza dei Paesi emergenti. Il piano di riassetto - sottolinea una nota del Radici Group - punta «al concentramento delle attività e a investimenti mirati su prodotti ad elevato valore aggiunto». Il piano industriale, in questo modo, «si svolgerà in più fasi e implicherà qualche sacrificio nel breve periodo per affrontare l'attuale fase di congiuntura negativa dell'industria tessile europea». Un «costo che, tuttavia, permette di gettare le basi per un futuro rilancio strutturale dell'azienda, consentendole di continuare a investire e competere sui mercati occidentali».
In particolare, il piano si svilupperà essenzialmente in una «prima fondamentale concentrazione della maggior parte delle funzioni aziendali (commerciali, logistiche, magazzino) nel sito di Lallio». Qui potrebbero essere ricollocati 25 lavoratori provenienti dallo stabilimento di Gandino dove comunque dovrebbero rimanere le attività produttive di spalmatura e tessitura navetta. «Successivamente verranno abbandonate le produzioni di tessuti "basici" oggi concentrate nel sito di Isola Dovarese (tintoria di tessuti sintetici) per indirizzare investimenti e ricerca verso prodotti e segmenti di mercato ad elevato valore aggiunto, garantendo qualità, affidabilità e rapidità nel servizio e maggiore flessibilità nella gestione dei lotti di produzione».
Come sottolinea il direttore generale dell'unità operativa Radici Tessuti, Matteo Felli, «si tratta sostanzialmente di rifondare una nuova azienda in quanto non è più possibile puntare sui volumi e sui prezzi cui si era abituati in passato. Ci si riposizionerà a livello di aree, prodotti, servizi. Questo piano di rilancio permetterà di mantenere la presenza sul territorio anche nel medio-lungo periodo».
Preoccupazione sull'attuale situazione è stata espressa dai sindacati di Femca-Cisl, Filtea-Cgil e Uilta-Uil unitamente alle Rappresentanze sindacali unitarie degli stabilimenti Radici Tessuti di Isola Dovarese, Gandino e Lallio. «L'azienda ribadisce l'impossibilità di modificare il progetto a fronte del rischio che si avrebbe sulla possibile prosecuzione dei siti di Lallio e Gandino» recita una nota che ribadisce come le organizzazioni sindacali abbiano «chiesto all'azienda un forte impegno per una gestione condivisa che possa dare risposte alle diverse necessità delle singole aziende».
Un impegno che lo stesso Felli ha confermato anche sulla realtà cremonese dove la disponibilità è quella di incentivare politiche attive di ricollocamento anche favorendo l'ingresso di iniziative produttive nuove sull'area di proprietà che verrà liberata.
La preoccupazione ieri si è espressa con un presidio dei lavoratori di Isola Dovarese di fronte all'Unione industriali di Bergamo, in concomitanza con il vertice azienda-sindacati e che è andato ad ingrossare le fila del presidio dei metalmeccanici. Dal Cremonese hanno raggiunto Bergamo (anche con un pullman speciale) lavoratori, sindacalisti, ma anche rappresentanti delle istituzioni locali: come i sindaci dei comuni di Isola Dovarese, Simona Pasquali, di Ca' d'Andrea, Franco Potabili e di Terre de' Picenardi, Valter Galafassi. Lunedì a Isola Dovarese si svolgerà un consiglio comunale aperto dove sono stati invitati assessori regionali e a cui parteciperà il presidente della Provincia di Cremona onorevole Giuseppe Torchio.
La ristrutturazione alla Radici Tessuti nasce dalla necessità di far fronte alla fase di crisi che il settore tessile sta vivendo a fronte della concorrenza dei Paesi emergenti. Il piano di riassetto - sottolinea una nota del Radici Group - punta «al concentramento delle attività e a investimenti mirati su prodotti ad elevato valore aggiunto». Il piano industriale, in questo modo, «si svolgerà in più fasi e implicherà qualche sacrificio nel breve periodo per affrontare l'attuale fase di congiuntura negativa dell'industria tessile europea». Un «costo che, tuttavia, permette di gettare le basi per un futuro rilancio strutturale dell'azienda, consentendole di continuare a investire e competere sui mercati occidentali».
In particolare, il piano si svilupperà essenzialmente in una «prima fondamentale concentrazione della maggior parte delle funzioni aziendali (commerciali, logistiche, magazzino) nel sito di Lallio». Qui potrebbero essere ricollocati 25 lavoratori provenienti dallo stabilimento di Gandino dove comunque dovrebbero rimanere le attività produttive di spalmatura e tessitura navetta. «Successivamente verranno abbandonate le produzioni di tessuti "basici" oggi concentrate nel sito di Isola Dovarese (tintoria di tessuti sintetici) per indirizzare investimenti e ricerca verso prodotti e segmenti di mercato ad elevato valore aggiunto, garantendo qualità, affidabilità e rapidità nel servizio e maggiore flessibilità nella gestione dei lotti di produzione».
Come sottolinea il direttore generale dell'unità operativa Radici Tessuti, Matteo Felli, «si tratta sostanzialmente di rifondare una nuova azienda in quanto non è più possibile puntare sui volumi e sui prezzi cui si era abituati in passato. Ci si riposizionerà a livello di aree, prodotti, servizi. Questo piano di rilancio permetterà di mantenere la presenza sul territorio anche nel medio-lungo periodo».
Preoccupazione sull'attuale situazione è stata espressa dai sindacati di Femca-Cisl, Filtea-Cgil e Uilta-Uil unitamente alle Rappresentanze sindacali unitarie degli stabilimenti Radici Tessuti di Isola Dovarese, Gandino e Lallio. «L'azienda ribadisce l'impossibilità di modificare il progetto a fronte del rischio che si avrebbe sulla possibile prosecuzione dei siti di Lallio e Gandino» recita una nota che ribadisce come le organizzazioni sindacali abbiano «chiesto all'azienda un forte impegno per una gestione condivisa che possa dare risposte alle diverse necessità delle singole aziende».
Un impegno che lo stesso Felli ha confermato anche sulla realtà cremonese dove la disponibilità è quella di incentivare politiche attive di ricollocamento anche favorendo l'ingresso di iniziative produttive nuove sull'area di proprietà che verrà liberata.
La preoccupazione ieri si è espressa con un presidio dei lavoratori di Isola Dovarese di fronte all'Unione industriali di Bergamo, in concomitanza con il vertice azienda-sindacati e che è andato ad ingrossare le fila del presidio dei metalmeccanici. Dal Cremonese hanno raggiunto Bergamo (anche con un pullman speciale) lavoratori, sindacalisti, ma anche rappresentanti delle istituzioni locali: come i sindaci dei comuni di Isola Dovarese, Simona Pasquali, di Ca' d'Andrea, Franco Potabili e di Terre de' Picenardi, Valter Galafassi. Lunedì a Isola Dovarese si svolgerà un consiglio comunale aperto dove sono stati invitati assessori regionali e a cui parteciperà il presidente della Provincia di Cremona onorevole Giuseppe Torchio.
Data di inserimento:
13-06-2005