Qui si produsse la flanella dei garibaldini

Nella pagine "Bergamo dal Cielo" dedicate a Gandino

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Data pubblicazione: 

08/03/2006
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Gandino antichissimo luogo di economia fiorente, di grandi palazzi e grandi personaggi, di cultura sopraffina che nel Medioevo raggiunse livelli davvero alti. Lo testimoniano i personaggi che dalla Val Gandino provennero, come gli umanisti Barzizza, il poeta Giovanni da Gandino (secolo XII), Alberto da Gandino, giurista del XVIII secolo, Bartolomeo Bono, insigne architetto del XVI secolo, Giovanni Battista Castello, pittore del XVI secolo, fino a Ponziano Poverini, grande artista a cavallo del Novecento… Ma sviluppo di cultura significa spesso anche sviluppo di economia e di politica. Nel 1233 Gandino divenne comune autonomo emancipandosi dal feudatario Arpinello Ficiene: la pergamena che riporta l'atto è ancora conservata nell'archivio comunale, ricco di antichi documenti. La firma dell'atto di liberazione è stato immortalato anche in un affresco di Ponziano Loverini, conservato a Gandino.
E lo splendore di un tempo è testimoniato anche dai palazzi, dalla splendida basilica. Le grandi famiglie di Gandino commerciavano con buona parte del mondo. I Giovanelli e i Castelli nel secolo XVII curavano commerci con il Medio Oriente in maniera decisamente proficua anche a vantaggio della Serenissima, al punto che la Repubblica di Venezia riconobbe il loro impegno conferendo alle casate la nobiltà. Giovanelli e Castelli sono da considerare precursori di quegli industriali che più tardi crearono a Gandino una fiorentissima industria laniera.
La gente di Gandino da secoli ha fama di essere instancabile lavoratrice, abile nei commerci. Ma anche gente di spirito, incline alla burla, al punto che esiste nel dialetto bergamasco la voce «gandinà » che sta per «prendere in giro ». Durante il Risorgimento l'attività dell'industria laniera era in pieno sviluppo: proprio da Gandino partì la flanella rossa usata per confezionare le camicie dei garibaldini. Tornando indietro nel tempo, Gandino appartenne al Ducato di Milano dal 1364 e poi alla Repubblica Veneta dal 1427. E ai Veneziani Gandino restò fedele fino all'epilogo napoleonico.

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