Qui Bolivia: a Cochabamba il primo raccolto orobico

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06/02/2014
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Maurizio Bagatin in Bolivia

Ritorno alle origini, lo Spinato cresce anche a Cochabamba.
Pannocchie perfette, luminose come il sole che di qua e di là dell’Oceano consente al mais di offrire cibo e cul- tura. La cooperazione internazionale è uno dei temi portanti del progetto Mais Expo Bergamo e il microprogetto di Maurizio Bagatin in Bolivia ne è la conferma attuale e concreta. Lui,nato in Friuli, da 18 anni vive in Bolivia. A Cochabamba si è sposato con un medico ed è padre di tre figli. Lavora da oltre 20 anni nell’ambito della cooperazione internazionale e con il Celim ha seguito progetti agroalimentari. Nel centro di Cochabamba assediato da traffico ed edilizia gioca ogni giorno la sua scommessa: promuovere la coltivazione biointensiva anche in ambito urbano.
Per alcuni semplicemente un «poeta » dell’agricoltura, più probabilmente pioniere di un «ritorno alle origini» sempre più d’attualità anche alle nostre latitudini. Maurizio lo scorso ottobre ha partecipato a Bergamo- Scienza e in particolare alle attività promosse a Gandino di concerto con l’Associazione del mais spinato.
Proprio i semi rostrati apprezzati in Val Seriana sono andati di là dell’Oceano e hanno dato in questi giorni un primo magnifico raccolto. «C’è una forte carica simbolica in questo scambio – sottolinea Antonio Rottigni, presidente della commissione Deco a Gandino – ma soprattutto la conferma di come la via maestra del confronto sia il “must” di Expo e della rete di relazioni attivata dal progetto Meb». A Gandino, proprio nei giorni di BergamoScienza, è stato siglato il protocollo d’intesa per la creazione del Network internazionale degli antichi mais. Gli esponenti dei comitati di tutela e valorizzazione del Nord Italia (oltre al mais spinato ci sono sponcio, bianco perla, scagliolo, rostrato di Rovetta, pignoletto piemontese, marano veneto) scambieranno nei prossimi anni metodi coltivi e indagini costitutive.
Con loro anche la realtà biointensiva di Ecopol in Messico, dove opera Juan Manuel Martinez Valdez, e quella boliviana del Museo arquelogico proyecto Cotapachi seguita da Maurizio Bagatin. Domani, nell’ambito della Giornata del mais promossa a Bergamo dal Cra-Mac Unità di Maiscultura, i vari delegati si ritroveranno a Gandino nella Sala Capitolare dell’antico convento francescano, collegandosi in teleconferenza con il Sud America. Solo un assaggio di quanto potrà avvenire all’Expo, con Bergamo passaggio obbligato.

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