Proposta sindacale: un'agenzia per lo sviluppo con istituzioni e parti sociali

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19/07/2005
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«I grandi cambiamenti degli ultimi 15 anni in media Valseriana non sono stati accompagnati da politiche attive degli enti locali». Parole del sindacato che, dopo aver messo a fuoco la situazione di impoverimento generale di questa area una volta abbiente, avanza le sue proposte premettendo i metodi e le scelte che invece sconsiglia caldamente. No ai cartelli di piccoli imprenditori in crisi che si mettono assieme per avere sostegni pubblici ma senza tentare innovazioni come è successo in Valgandino. No a singoli prodotti pur belli e appetibili, ma senza mercato e sconfitti dalla concorrenza se non inseriti in un'offerta più ampia. Sì invece a politiche consortili e a linee intere di prodotti concorrenziali. Bene lo stile Zambaiti per esempio: la casa più il marchio di designer internazionale. Bene chi offre tutta una serie di prodotti d'arredamento, dal divano alle tende alle poltrone. Ma per far questo è indispensabile promuovere una nuova cultura per la valle. Necessario ancora una volta fare sistema.
Cgil, Cisl e e Uil nel dicembre scorso con lo sciopero territoriale avevano evidenziato la necessità di un ruolo di indirizzo per lo sviluppo dell'economia della valle. «Oltre i punti di eccellenza che per fortuna permangono - spiega Ferdinando Piccinini della segreteria Cisl - la competizione globale mette in discussione l'imprenditorialità diffusa e la piccola impresa che per anni, anche con fatica, reggevano la competizione mettendo in campo grande produttività, una professionalità acquisita sul campo nell'adeguamento della produzione, flessibilità degli orari, anche con una certa quota di lavoro nero».
Ma ora è entrata in crisi l'esclusiva vocazione tessile del territorio, che ha portato in questi anni a concentrare l'attenzione a tutta la filiera del tessile, ma che non può essere questa, da sola, a rappresentare il futuro produttivo della media Valseriana. «Occorre perciò una rilevante diversificazione delle produzioni e delle filiere produttive, agire sull'innovazione dei prodotti, sostenere e costruire strumenti per le imprese in grado di internazionalizzarsi attraverso sistemi consorziali di reti di imprese». Occorre anche un forte investimento sulla qualificazione e riqualificazione diffusa del rilevante patrimonio di professionalità e di imprenditorialità. In questo senso le competenze della Comunità montana su mercato del lavoro e formazione andranno valorizzate in una logica di maggiore coordinamento degli interventi a livello locale. Per questo la Cisl di Bergamo ritiene utile proporre una «agenzia per lo sviluppo della Valle Seriana» partecipata da Provincia, Comunità montane, principali Comuni e parti sociali, con il compito di definire le priorità dei progetti di intervento, le modalità di attuazione, i canali di finanziamento pubblico. Non una sovrastruttura burocratica, ma un punto di riferimento stabile sul territorio per definire e orientare le scelte e i progetti per aziende e lavoratori.

Autore: 

R. d. C.

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