Patrimoni storici ancora poco conosciuti protagonisti della Giornata del Fai il 25 e 26 marzoIn programma itinerari in bici e a piedi, iniziative e visite guidate dagli alunni delle scuole
Lo spettacolo più affascinante che viene offerto in questi giorni dal Fai è la fioritura dei crocus nel giardini di villa della Porta Bozzolo, in Piemonte. Centinaia di migliaia di minuscoli fiori – sono ben due milioni – che annunceranno, con un incredibile tappeto dai mille colori, la primavera. Ma l’appuntamento più atteso è quello della Giornata Fai di primavera che si terrà il 25 e il 26 marzo. Com’è consueto ci sarà anche Bergamo, con tre località della provincia: Gandino, Romano e Tavernola. Da quasi 15 anni il Fondo per l’ambiente italiano organizza, all’inizio della primavera, la «Giornata» con l’obiettivo di far conoscere luoghi e monumenti solitamente inaccessibili al pubblico.
Un numero crescente di italiani, anche di quelli che del Fai conoscono poco o niente, è presente a questo straordinario incontro con la bellezza, con l’arte, con la storia, con la natura. Un buon segno, con l’augurio che si traduca in una maggiore sensibilità per il futuro del Bel Paese, spesso dimenticato e troppe volte guastato. Per Bergamo e il suo territorio la locale delegazione del Fai ha organizzato, anno dopo anno, in occasione della Giornata di primavera una serie di iniziative spostandosi gradualmente dalla città al territorio.
Per il prossimo appuntamento saranno coinvolte ben tre località, grazie anche al fatto che nel frattempo sono sorte altre delegazioni. La delegazione di Bergamo ha avuto così la possibilità di concentrare la propria organizzazione su Gandino e il suo straordinario patrimonio. Le altre due delegazioni, costituite recentemente a Treviglio e a Iseo, si occupano rispettivamente della Bassa bergamasca e del comprensorio Sebino e Valle Camonica.
La scelta di Gandino è particolarmente felice. Il centro della media Valle Seriana vanta un patrimonio artistico e storico sterminato, ma poco conosciuto. Certo, la bellissima basilica e il suo museo stracolmo di opere d’arte, sono citate su tutte le guide della Bergamasca, ma pochi conoscono palazzi, monumenti, chiese, ex monasteri che raccontano l’illustre passato della cittadina, la cui fortuna si fondò sull’industria tessile e sull’intraprendenza commerciale dei gandinesi che accumularono grandi ricchezze.
Gandino si presenta come una comunità fiera di questo suo patrimonio, che non si limita all’arte e all’architettura, ma che è ricco di tradizioni (ricordiamo lo spettacolo che si ripete ogni anno della processione del Corpus Domini, veramente unica nel suo genere) e anche di testimonianze storiche e di documenti affascinanti. Sarà esposta, ad esempio, la celebre pergamena, lunga quasi sette metri, che risale al 1233, nel quale è registrato l’atto di emancipazione della comunità gandinese, caposaldo della storia di questo paese.
«Abbiamo trovato – dice Anna Cortesi, responsabile della delegazione Fai di Bergamo – una grandissima collaborazione da parte di tutti». Gandino si è messa d’impegno con un comitato promotore dal Comune alla parrocchia, dagli Amici del Museo ai volontari della protezione civile, fino ai ragazzi delle classi terze della scuola media. Saranno proprio questi ultimi a illustrare ai visitatori la grande pergamena, che si potrà ammirare nel Salone della Comunità. Il programma delle due giornate Fai a Gandino comprende, naturalmente, la visita della basilica e del ricchissimo museo d’arte sacra, al quale recentemente si sono affiancati il museo della tessitura e quello dei presepi. Saranno poi aperte al pubblico la chiesa di Santa Croce e Sant’Alessandro, con importanti opere fantoniane e dipinti, la casa parrocchiale (ex palazzo Giovannelli) con lo scalone e la sala di rappresentanza (dove si potrà ammirare un soffitto a cassettoni del ’500). Si potranno pure visitare l’ex convento dei frati minori, già casa di riposo, la cui sala capitolare è decorata con affreschi foppeschi, e il Salone della Valle, per ammirare la grande pergamena e ascoltare il racconto dei piccoli studenti. In più dal punto Info in piazza Vittorio Veneto, nel centro del paese, partiranno visite guidate lungo un percorso che si snoderà tra i vari luoghi di visita.
Per le due giornate Gandino mobiliterà un buon numero di volontari, il cui compito sarà soprattutto quello di indirizzare alle zone di parcheggio appositamente allestite per accogliere i visitatori in auto. Nel parco comunale funzionerà un posto di ristoro per chi vorrà trascorrere l’intera giornata a Gandino. Dal canto suo l’Aribi domenica 26 marzo organizzerà una visita in bicicletta a Gandino partendo da Bergamo alle 9 (informazioni al numero 347.3961120).
Dalle Orobie alla pianura. Per il suo esordio la delegazione Fai di Treviglio ha rivolto la propria attenzione a Romano, noto agli appassionati melomani per la casa e il museo del celebre tenore Gian Battista Rubini, che conquistò i teatri d’Europa con la bellezza della sua voce. Ma Romano non è solo questo. Centro di grande importanza nel passato sia dal punto di vista strategico che commerciale (era il maggior mercato della Bassa), Romano è ricca di testimonianze storiche e artistiche. «Naturalmente – spiega Anna Fiacconi Olivieri, capodelegazione di Treviglio – sono previste le visite alla Rocca, alla parrocchiale e al Museo Rubini, ma a Romano presenteremo ben altro». Come la chiesa di San Defendente, a lato della parrocchiale e il santuario della Madonna alla Fontana. «Abbiamo avuto – sottolinea la capodelegazione – la piena collaborazione del parroco monsignor Tarcisio Tironi, soprattutto per gli orari delle visite». Per i visitatori saranno mobilitati il Circolo Amanti della Lirica, le guide della parrocchia e gli studenti: i ragazzi dell’istituto Rubini e quelli del liceo Don Milani, che si sono ben preparati per il loro compito: presentare la Rocca e la chiesa di San Defendente. La Giornata del Fai è stata presentata ieri in Provincia alla presenza delle due delegate bergamasche, del sindaco di Gandino Gustavo Maccari e del presidente dell’Amministrazione provinciale, Valerio Bettoni, che ha sottolineato l’importanza di organizzare eventi che facciano conoscere i gioielli d’arte, storia e architettura della nostra terra.