Popolazione in calo, sorpresa: è proprio l'abbiente Leffe a soffrire di più

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19/07/2005
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A stupire sono le conclusioni: in media Valle Seriana calano posti di lavoro e ricchezze. A stupire ancora di più è che nello scenario capeggia Leffe. Leffe con il maggior numero di perdite di addetti nell'industria, Leffe con il reddito pro capite (tra i ceti popolari) più basso della valle e ben al di sotto delle medie provinciali, Leffe con gli abitanti in calo.
Il sindaco Gianni Pezzoli commenta: «Che dalla fine degli anni Ottanta ci sia un fenomeno di recessione in atto non è cosa nuova. In questo ambito Leffe ha iniziato in anticipo a respirare quell'aria di recessione che ora sta colpendo un po' tutti. Questo perché il territorio è limitato e non consente ampliamenti per le fabbriche presenti che quindi si sono spostate poco lontano con i loro capannoni. Paragono la storia di Leffe nel tessile in Valle Seriana a quella di Lumezzane per la posateria in Val Trompia: qui ha preso origine la lunga tradizione dell'industria manifatturiera, qui sono nate le prime piccole aziende artigiane della media valle. I primi imprenditori rubavano terreno alla montagna per i loro laboratori ma quando ha preso piede la necessità di ingrandirsi, crescere, ampliarsi, Leffe non bastava più e così ci si è spostati negli altri paesi».
Lo stesso discorso vale per il calo di popolazione. «Non trovando lo spazio necessario per costruire la casetta - continua il sindaco - molti leffesi si sono spostati verso Barzizza, Peia e altre località. È altrettanto vero che tutte queste persone continuano a fare riferimento a Leffe per la spesa, la scuola, la chiesa. Chi si è allontanato continua a mantenere un rapporto quotidiano con il paese di origine e anche per questo non si ha la sensazione di un paese in calo demografico. A parlare sono i dati più che le sensazioni: lo scorso anno abbiamo perso 50 abitanti».
A reggere bene è l'artigianato. Il settore «piccolo» del tessile ha domato la crisi specializzandosi e proponendo un servizio di qualità. Prosegue Pezzoli: «La recessione ha portato gli artigiani a unirsi, a confrontarsi fra loro prima e con altre realtà poi e quindi a specializzarsi ulteriormente con degli ottimi risultati».
Meno lavoro, più cultura e ritorno dei valori, quelli veri. «Mi auguro - dice il sindaco - che questa situazione aiuti a far riemergere i valori, a tornare a uno stile di vita più semplice, a far crescere l'interesse da parte dei giovani verso lo studio, la cultura, l'istruzione e a indirizzare l'attenzione verso la persona più che verso i soldi. E mi auguro anche che si arrivi da parte degli adulti a un migliore utilizzo delle risorse giovanili rivedendo quelle formule di contratto che spesso non rispecchiano la vera professionalità dei nostri ragazzi e in alcuni casi li demotivano. Il part-time quasi obbligato per far fronte alla crisi lascia le donne a casa più tempo e quindi consente loro di essere più presenti all'interno della famiglia. Così è per lo studio: se ci sono lavoro e ricchezza in abbondanza, agli occhi di un giovane l'istruzione sembra quasi una perdita di tempo e non un elemento fondamentale per la crescita».
E il resto della media valle come sta? In Comunità montana non esiste uno specchietto con registrato l'andamento del settore produttivo. Il punto della crisi lo si può fare guardando alla situazione generale e al presente. Afferma Bernardo Mignani, da pochi mesi alla presidenza dell'ente sovraccomunale di Albino: «Le attività imprenditoriali sono in forte difficoltà, gli articoli che vengono prodotti tradizionalmente in valle non resistono alla concorrenza. I nostri imprenditori non possono assolutamente competere con chi ha costi di manodopera, amministrazione, sicurezza sul lavoro e materia prima di gran lunga inferiori ai loro. O si ripristina la concorrenza leale o per forza di cose si andrà sempre più indietro. Guardando al futuro, la produzione in valle è destinata a dimezzarsi con tutto ciò che ne consegue. In media Valle Seriana un ruolo importante lo ha anche il tessile chimico, in questo settore si è alla ricerca di una posizione di nicchia che consenta di conquistarsi una fetta ben precisa di mercato».

Autore: 

Laura Cruciani

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