Polenta e tajin: ed è subito integrazione

In 200 in oratorio. La cena internazionale ha chiuso la «Settimana della carità»

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14/11/2006
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pietanze «esotiche»
la sala dell’oratorio di Peia gremita di commensali
Si è chiusa con una grande, fraterna serata lo scorso sabato a Peia la «Settimana della Carità» organizzata dalla Caritas Valgandino e dalle sette parrocchie del vicariato. Sotto il titolo «Ero forestiero e mi avete ospitato» sono stati inseriti una serie di incontri, dibattiti, film, riflessioni e soprattutto una Cena internazionale, all'oratorio di Peia, che ha visto attorno al tavolo oltre 200 persone.
È stata una serata ricca di significati, resa possibile dall'impegno attento di molti volontari delle parrocchie (in prima fila anche i vari Gruppi missionari) e dalla disponibilità di numerosi immigrati, che hanno contribuito in maniera decisiva alla riuscita del banchetto. Particolarmente nutrite le rappresentanze di famiglie originarie del Marocco e del Senegal.
Dopo il saluto di don Giulivo Facchinetti, parroco di Peia, sono state servite le varie portate: ad un'ottima pasta al tonno si sono affiancati il cous-cous marocchino e un assaggio di tajin, un piatto nordafricano a base di carne e prugne, preparato in un'apposita ciotola di terracotta rovente.
Gli ospiti marocchini hanno ben illustrato ingredienti e modalità di preparazione dei cibi, rendendo molto interessanti le varie degustazioni e contribuendo a dare spessore ad un clima cordiale che ha permeato l'intera serata.
Il gran finale della cena era riservato ai dolci tipici, realizzati da molte massaie dei paesi della Valgandino e da alcune immigrate: e non è mancato il «tè del deserto», cui è stato affiancato anche un dolce della trazione albanese.
Il clima festoso ha poi coinvolto i presenti sino a tarda ora, quando il salone dell'oratorio si è trasformato in una scuola di danze etniche, avviate grazie alla disponibilità dell'animatrice Laura Savoldelli e cui hanno partecipato attivamente molti bambini e numerosi immigrati.
Immancabile, al termine della serata, l'auspicio di nuove possibilità di incontro e dialogo, sottolineato in un accorato intervento da parte del delegato senegalese della Consulta degli stranieri del Comune di Gandino, Dia Cheikh Tidiane. Da notare infine che era presente anche Najime Abdelilah, direttore del giornale «Annahda», edito a Casablanca in lingua araba e francese, che pubblicherà nei prossimi giorni un ampio reportage dell'evento.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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