Pizzo Formico, compie 40 anni la Messa di Capodanno in vetta

L'anniversario commemorato con la consegna di sette medaglie: d'oro a don Martino Campagnoni

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03/01/2010
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La Croce sul Formico

Alla soglia degli 83 anni, che compie domani, don Martino Campagnoni, direttore del Patronato San Vincenzo di Clusone, con padre Eleuterio Bertasa, monfortano di Peia, ha celebrato ancora una volta la Messa, il giorno di Capodanno, ai piedi della grande Croce in ferro che svetta a 1.638 metri sulla cima del Pizzo Formico.
A questo tradizionale pellegrinaggio sulla vetta della montagna che segna lo spartiacque tra l'altopiano di Clusone e la Valle Gandino, hanno preso parte oltre 300 persone, salite fin lassù il primo giorno dell'anno da Clusone, dalla Valle Gandino e da diversi paesi delle Bergamasca.
La cerimonia è stata particolarmente suggestiva, dal momento che è stato il 40° anniversario della prima Messa officiata ai piedi della Croce.
«Ricordo – afferma don Martino – che il giorno di capodanno del 1970 ero salito in vetta al Formico con sei amici di Clusone e che vi avevo celebrato la Messa. Da allora, con la neve alta, con il vento o con la tormenta, questo pellegrinaggio si è sempre ripetuto e anche il numero delle persone che vi hanno preso parte è via via aumentato, tanto è vero che oggi superano le 300».
Nella sua breve omelia, don Martino ha ringraziato tutti per la partecipazione, ricordando che la montagna, se la si sa amare, con le sue bellezze richiama il Creatore. Ha anche rivolto un pensiero reverente a monsignor Roberto Amadei e a tutti gli alpinisti che sono passati a miglior vita. Alla cerimonia, solennizzata dalle interpretazioni del «Coro Orobico» di Casnigo, ha preso parte anche il Gruppo cinofilo di Fiorano che, in occasione del terremoto in Abruzzo, ha salvato cinque persone che erano state seppellite dalle macerie delle loro case.
A oltre 200 presenti sulla vetta (purtroppo non sono bastate per tutti) sono state distribuite medaglie commemorative del 40° anniversario della Messa ai piedi della Croce, sulle quali è inciso il profilo del Pizzo Formico e si legge la scritta latina «Sursum corda» (in alto i cuori).
A don Martino è stata donata una medaglia d'oro, mentre medaglie d'argento sono state assegnate alle sei persone che da più anni partecipano al pellegrinaggio.
«Dopo la Messa – ha detto scherzosamente don Martino –, siamo tornati coi piedi per terra, nel senso che abbiamo partecipato a una simpatica agape fraterna a base di pane e salame, panettone e spumante».

 

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E. V.

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