Pasti a domicilio agli anziani con la sezione dei fanti

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08/10/2004
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Alcuni componenti del gruppo dei fanti di Gandino (al centro, il sindaco-fante Gustavo Maccari)

All'incontro intervallare dei gruppi alpini alla Forcella Larga, sul monte Farno, era presente anche la ricostituita sezione fanti di Gandino, parte dell'Associazione nazionale del Fante. È stata la seconda uscita «casalinga» della sezione, ricostituitasi a Gandino il 25 aprile 2004 in occasione della festa della Liberazione.
Il gruppo è intervenuto alla cerimonia religiosa che si è svolta nei pressi della Capanna Ilaria partecipando anche agli altri momenti della manifestazione organizzata dagli alpini.
La sezione fanti di Gandino è sorta nel 1934, ad opera del primo presidente Giacomo Salvatoni. Nel 1954 la presidenza fu affidata a Pietro Maccari, che rimase alla guida del gruppo fino al 1994.
Dopo un periodo di stasi la sezione è rinata grazie all'iniziativa di un gruppo di fanti che l'ha resa attiva, dandole un'organizzazione interna che può contare su un consiglio direttivo formato dal presidente, Giuseppe Anesa, dal suo vice, Giuseppe Manzella, dal segretario, Leonardo Piazzini, dal consigliere Angelo Picinali e altri collaboratori (Roberto Rottigni, Cristian Savoldelli, Angelo Torri, Rocco Carnazzi, Antonio Savoldelli e Battista Maccari). «Gli scopi principali della sezione - spiegano - riguardano il mantenimento del senso dell'amor di Patria, la memoria dei fanti caduti, l'assistenza ai soci e non, la solidarietà tra i fanti in congedo».
La sezione si impegna inoltre in servizi ausiliari di volontariato per la comunità gandinese, in attesa di altre opportunità per potersi impegnare maggiormente.
Il gruppo, la cui sede è in vicolo Rottigni, è costituito da una quarantina di tesserati tra i quali figura anche il nipote di Maccari, Gustavo Maccari, fante e sindaco di Gandino.
I fanti gandinesi da un paio di mesi partecipano volontariamente con due soci alla consegna a domicilio, due giorni alla settimana, dei pasti agli anziani soli con l'auto comunale in dotazione alla fondazione «Valetudinarium».

Autore: 

F. I.

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