I primi segnali di ripresa produttiva del settore metalmeccanico hanno avuto un buon influsso sulla Panter srl di Gandino. L'azienda del settore meccanotessile un anno fa concordò con il sindacato un anno di Cassa integrazione straordinaria per 45 dipendenti sui 76 in organico sulla scia di un raffreddamento congiunturale del mercato evitando in quel modo l'apertura di una procedura di mobilità per «qualche decina» di lavoratori.
Che la situazione di mercato stava cominciando a modificarsi in positivo lo si era evidenziato visto già in una prima fase nel maggio 2006 (quando il numero di lavoratori in cassa integrazione permanente scese da 11 a 9 incrementando da 34 a 36 i lavoratori in Cig a «rotazione») per poi, a cavallo della fine dell'anno, decidere di abbandonare definitivamente l'ammortizzatore sociale per una sostanziale ripresa delle attività.
«Il piano di riorganizzazione operativa che la società ha elaborato in questi mesi pare stia producendo ottimi frutti - sottolinea Severino Masserini della Fiom-Cgil -: l'emergenza pare davvero rientrata tanto che dall'azienda sottolineano come in queste settimane si è riusciti a racimolare ordini che dovrebbero garantire la produzione almeno fino alla fine dell'anno».
Proprio sulla scia di quanto registrato nell'ultimo periodo, azienda e sindacati hanno così concluso il piano di riorganizzazione dell'azienda sottoscrivendo un accordo per la mobilità di 5 figure «indirette» (quindi non legate alla produzione), lavoratori che hanno chiesto volontariamente di poter accedere alla mobilità utilizzando anche gli incentivi messi a disposizione dalla direzione aziendale. «Considerando le difficoltà con cui l'azienda ha dovuto fare i conti e lo spauracchio di qualche decina di esuberi che siamo riusciti ad evitare con l'utilizzo della Cig, al momento possiamo tirare un sospiro di sollievo».
Che la situazione di mercato stava cominciando a modificarsi in positivo lo si era evidenziato visto già in una prima fase nel maggio 2006 (quando il numero di lavoratori in cassa integrazione permanente scese da 11 a 9 incrementando da 34 a 36 i lavoratori in Cig a «rotazione») per poi, a cavallo della fine dell'anno, decidere di abbandonare definitivamente l'ammortizzatore sociale per una sostanziale ripresa delle attività.
«Il piano di riorganizzazione operativa che la società ha elaborato in questi mesi pare stia producendo ottimi frutti - sottolinea Severino Masserini della Fiom-Cgil -: l'emergenza pare davvero rientrata tanto che dall'azienda sottolineano come in queste settimane si è riusciti a racimolare ordini che dovrebbero garantire la produzione almeno fino alla fine dell'anno».
Proprio sulla scia di quanto registrato nell'ultimo periodo, azienda e sindacati hanno così concluso il piano di riorganizzazione dell'azienda sottoscrivendo un accordo per la mobilità di 5 figure «indirette» (quindi non legate alla produzione), lavoratori che hanno chiesto volontariamente di poter accedere alla mobilità utilizzando anche gli incentivi messi a disposizione dalla direzione aziendale. «Considerando le difficoltà con cui l'azienda ha dovuto fare i conti e lo spauracchio di qualche decina di esuberi che siamo riusciti ad evitare con l'utilizzo della Cig, al momento possiamo tirare un sospiro di sollievo».
Data di inserimento:
03-04-2007