Notte in giardino per le suore bergamasche

Mirandola, parlano le tre Orsoline di GandinoLa materna e le elementari erano ancora chiuse«Grandi sofferenze, ma dobbiamo dare speranza»

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30/05/2012
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Il duomo di Mirandola lesionato dal sisma. Dell’edificio tardo gotico, in provincia, non rimangono che macerie.

«Questa notte dormiremo all’aperto in giardino: al sacco a pelo ci abbiamo fatto l’abitudine e la temperatura per fortuna è sopportabile».
Suor Edvige Tomasini trova aspetti positivi anche nel giorno del rinnovato terrore, con le nuove scosse di terremoto che hanno colpito la Bassa Modenese e soprattutto il capoluogo, Mirandola, dove la religiosa delle Orsoline di Gandino vive con altre due consorelle bergamasche: suor Oliveria Franchina, pure gandinese, e suor Mariarosa Cattaneo, di Villa d’Adda.
«Proprio questa mattina (ieri per chi legge) – spiega suor Edvige, 72 anni – avevamo riaperto la scuola materna che accoglie circa duecento bambini. Dopo la scossa del 20 maggio erano state avviate subito opere di messa in sicurezza e l’altro giorno era arrivato il via libera dei tecnici. Questa mattina i bambini erano in giardino e non ci sono stati problemi. Abbiamo però visto aprirsi le crepe nelle scuole elementari di fronte a noi. Anche per questo edificio era arrivata l’agibilità, ma i genitori nei giorni scorsi si erano opposti al fatto di rimandare i figli a scuola. Una decisione che, a questo punto, si è rivelata provvidenziale ».
Il complesso della scuola primaria di Mirandola è molto grande, ospita ben 800 alunni. «Hanno lavorato per due anni – aggiunge suor Edvige – per lavori di messa a norma e sicurezza antisismica, ma le scosse hanno avuto la meglio». Nessun danno invece per le scuole medie, inaugurate poco più di un anno fa, dove è stata allestita la tendopoli d’emergenza, che ospita soprattutto i residenti del centro storico, assolutamente off limits e dove vivono anche le suore. «I vigili del fuoco – spiega ancora suor Edvige – ci hanno imposto di non entrare in casa per nessun motivo, troppo pericoloso.
Abbiamo scelto di restare nell’ampio giardino, dormiremo nei sacchi a pelo su alcune brandine reperite grazie alla Misericordia di Modena. In questo momento dobbiamo essere un segno di speranza, ce lo impone innanzitutto il nostro essere cristiani. C’è chi impreca, chi si dispera: ci sono grandi sofferenze, ma proprio in questi frangenti dobbiamo avere fiducia nel Signore: siamo nelle sue mani».
Mirandola è un centro di circa 24 mila abitanti, 15 mila dei quali fanno capo alla parrocchia del Duomo, cui si aggiungono altre nove parrocchie periferiche più piccole. Suor Edvige fatica a tracciare un quadro preciso: la situazione si delinea più con le notizie che viaggiano sull’web, dove è possibile fare sintesi di tante testimonianze dirette. «Abbiamo notizia di vittime –spiega il parroco del Duomo, monsignor Carlo Truzzi –, ma anche noi ci affidiamo ai notiziari radio. Qui, nella zona, sono morti degli operai, ma anche un ingegnere e un sacerdote che erano impegnati per i rilievi di agibilità. Per le strutture è una catastrofe.
La scossa del 20 maggio aveva fatto crollare la cupola del Duomo, ora resta di fatto in piedi solo una parte della facciata. È andata distrutta anche la chiesa di San Francesco. Se qualcosa, poco, è ancora in piedi è comunque pericolante per lesioni subite o perché interessato dal raggio di caduta di campanili e torrette». Il 20 maggio, in Duomo, erano in programma le Prime Comunioni: una tragedia sfiorata, visto che la scossa era arrivata solo poche ore prima. «Abbiamo rimandato la cerimonia a domenica 3 giugno – aggiunge monsignor Truzzi – e a questo punto faremo in modo di celebrarla comunque, all’aperto, presso il centro sportivo. È, a suo modo, un piccolo segnale di speranza».
La catena di solidarietà per i centri colpiti dal sisma è partita un po’ ovunque, anche nella Bergamasca. Lo specifico legame con suor Edvige e le Orsoline ha fatto sì che già nei giorni scorsi fosse avviata a Gandino una raccolta fondi, patrocinata da Pro Loco, Comune e Parrocchia. Oltre a un conto bancario dedicato (UBI Banca Popolare Bergamo IBAN IT 62 X 05428 53060 000000004755 causale TERREMOTO EMILIA), sabato e domenica mattina ci sarà un banco in piazza Vittorio Veneto e a Mirandola saranno destinate tutte le offerte raccolte durante le Messe del fine settimana.
Oggi partiranno alla volta di Mirandola il fratello e i due nipoti di suor Edvige per indirizzare al meglio gli aiuti e portare alle suore la solidarietà di tutti i gandinesi.

Autore: 

GIAMBATTISTA GHERARDI

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