INTERVISTA AL SINDACO GUSTAVO MACCARI
"Nel mezzo del cammin di nostra vita..", è il celeberrimo incipit della Divina Commedia.
Il sindaco di Gandino Gustavo Maccari ha spesso utilizzato, in occasioni ufficiali, efficaci citazioni e questa senza dubbio è la più confacente al momento attuale. A tre anni dalle elezioni del 2002 che videro la storica vittoria della lista civica da lui guidata a scapito della Lega Nord è possibile tracciare una sorta di "primo bilancio".
Ci sono state difficoltà all’inizio?
"Sicuramente e devo dire che nonostante avessi sentore di una situazione complessa, in alcuni casi gli ostacoli da superare sono stati anche superiori al preventivato. Molti hanno pensato che la nostra ‘nuova era’ fosse innanzitutto un fatto politico, una sorta di rivincita rispetto al passato. Non ho mai inteso le cose in quest’ottica. Credo invece che sia stato basilare dimostrare che la politica (o meglio i partiti) non sono l’essenza dell’attività amministrativa di un Comune. Siamo partiti dai fatti, dalla volontà di ridare al Comune di Gandino il ruolo e le competenze che gli spettano. In quest’operazione non è importante la bandiera o il colore politico: contano le persone e le potenzialità che possono esprimere. In questo senso la nostra sintonia con il Comune di Cazzano è sintomatica ed esemplare: prima vengono le persone e poi l’idea politica".
Le opere pubbliche costituiscono la parte essenziale per giudicare un’Amministrazione…
"Certamente è cosa riduttiva. Non possono essere i metri di strada asfaltata a decidere ‘un buon governo’. Noi per esempio avevamo la priorità di ricostruire la ‘macchina comunale’.
C’era senza dubbio bisogno di assestamento e c’erano condizioni economiche difficili, cui si sono aggiunte ‘variabili’ di non poco conto come i debiti fuori bilancio e le cause perse. Abbiamo comunque portato avanti un lavoro importante di manutenzione e abbiamo anche avviato interventi concreti. Penso per esempio alla soluzione della questione relativa alla Palestra, il lavoro per la nuova Caserma dei Carabinieri, la Bretella del Farno in fase d’appalto. In questi mesi sono in corso nel centro storico i lavori per il Piano Integrato del Commercio, un’opera da 700.000 euro che ridisegnerà il centro storico e offrirà nuovi spunti alle attività commerciali e a quanti credono a Gandino e alle sue potenzialità. Non dimentichiamo inoltre che è stata inaugurata anche la nuova Casa di Riposo, è stata posta la prima pietra dell’Oratorio, è stata stipulata la convenzione con il gruppo GeDi che consentirà il recupero delle ex Scuole di Cirano. Abbiamo portato a livelli consoni la Piattaforma Ecologica e ricostituito il Servizio di Vigilanza Urbana.
Il campo sintetico da tennis ha una nuova copertura e c’è il nuovo campo bocce, le scuole elementari sono state messe a norma e il piazzale ex ASL è funzionale con la nuova rampa d’uscita.
Ho citato alcune opere significative, in alcuni casi non direttamente legate all’attività del Comune, ma che rendono l’idea di un paese che ha ritrovato vivacità e voglia di fare, riuscendo a prescindere dalle polemiche sterili che hanno bloccato Gandino per molti anni.
Ritrovare Gandino e i gandinesi era e resta la scommessa più importante. Non a caso un episodio di quest’estate ci ha particolarmente colpito. La nuova attività commerciale di un cittadino di origine marocchina è stata oggetto di atti teppistici, con rottura delle vetrine. Non voglio credere che si torni a parlare di razzismo e altre meschinità: i veri gandinesi sono altra cosa, e la nostra storia millenaria ne è una conferma lampante".
Altri progetti?
"Il piano triennale delle Opere Pubbliche è in questo senso esaustivo. Mi preme sottolineare la questione della Colonia del Monte Farno per la quale stiamo verificando e ricercando una soluzione consona e plausibile. E’ un’operazione per la quale il Comune sta pagando un mutuo di un miliardo e mezzo, senza avere un progetto concreto. Stiamo sondando ambienti pubblici e privati per verificare le possibili opportunità, al fine di non rendere vano un investimento così rilevante, che non può assumere certo un puro aspetto speculativo di carattere edilizio, ma deve integrarsi in una prospettiva di valorizzazione del Monte Farno e del suo contesto ambientale e sportivo".
Sport e tempo libero, un settore ricco di vitalità.
"In questo settore abbiamo puntato con decisione sulle associazioni e sulla Pro Loco e la nostra fiducia si è rivelata ben riposta. Abbiamo realizzato progetti importanti. Serve ora un ulteriore salto di qualità e per questo la copertura economica che il Comune può offrire appare a volte inadeguata. Ho in animo di proporre uno studio del territorio che coinvolga pubblico e privato che possa indicare percorsi estremamente concreti di rilancio, stante anche la crisi del settore manifatturiero".
E’ già lanciata la "volata" per il 2007?
"A livello amministrativo sono convinto che nei prossimi due anni potremo dare maggior incisività alla nostra azione. Nulla è stato fatto però al solo scopo di ‘guadagnare voti’: è un discorso di respiro più alto. La struttura di un Comune deve sopravvivere al succedersi dei diversi amministratori. I cittadini giudicheranno la bontà del lavoro svolto e in questo caso è importante che possano prescindere dal sottoscritto o dagli altri attuali amministratori".