È un rumeno di 48 anni, trovato nella vasca da bagno. Sabato il decesso a causa di un malore
È stato trovato riverso nella vasca da bagno, il rubinetto era ancora aperto. Così è stato scoperto, nel suo appartamento in via Cesare Battisti, a Gandino, il corpo senza vita di Botez Danut Valeriu, un rumeno di 48 anni, dipendente di una ditta di autotrasporti bergamasca. La morte, pare per cause naturali (probabilmente un malore), risalirebbe a sabato scorso, ma la scoperta del decesso è avvenuta solo ieri pomeriggio, quando il figlio di un collega di lavoro, che abita a Gandino, si è recato all'abitazione per accertare le ragioni della sua assenza dal lavoro.
Entrato nell'appartamento, il giovane ha trovato il cadavere dell'immigrato ormai in stato di decomposizione e ha avvertito le autorità. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Gandino che hanno eseguito gli accertamenti, ascoltato le testimonianze del giovane e avviato le indagini. In attesa che le cause naturali della morte vengano confermate dall'esame autoptico, le forze dell'ordine hanno sequestrato l'appartamento, sigillandolo. La salma è stata nel frattempo trasferita nella camera mortuaria del cimitero di Gandino dove verrà sottoposta all'autopsia disposta dal magistrato. Botaz Danut Valeriu, nato in Romania il 5 ottobre 1959 ed emigrato in Italia con regolare permesso di soggiorno, lavorava da cinque anni come autista per la ditta Nicoli Autotrasporti di Albino e da alcuni anni abitava a Gandino.
Ad Albino il rumeno ha avuto la residenza fino a tre anni fa, quando ha deciso di trasferirsi a Gandino nell'appartamento di via Battisti. L'operaio non era sposato e viveva da solo. Il decesso, secondo il referto del medico legale, risale alla giornata di sabato e sarà l'autopsia a chiarire definitivamente le cause della morte. L'uomo non aveva famiglia ma i carabinieri si sono attivati per individuare eventuali parenti che lo scomparso pare abbia nella Bergamasca.
Il datore di lavoro di Valeriu, Fausto Nicoli, lo ha ricordato così: «Era un ottimo operaio, un gran lavoratore, che non è mai mancato un giorno senza preavviso. Lo abbiamo visto per l'ultima volta sabato mattina quando ha cessato il servizio. Per questo ci siamo preoccupati quando non si è presentato al lavoro lunedì. Dato che non rispondeva al telefono abbiamo incaricato un suo collega di accertare le ragioni dell'assenza; questi ha mandato sul posto il figlio che ha fatto la tragica scoperta».
Entrato nell'appartamento, il giovane ha trovato il cadavere dell'immigrato ormai in stato di decomposizione e ha avvertito le autorità. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Gandino che hanno eseguito gli accertamenti, ascoltato le testimonianze del giovane e avviato le indagini. In attesa che le cause naturali della morte vengano confermate dall'esame autoptico, le forze dell'ordine hanno sequestrato l'appartamento, sigillandolo. La salma è stata nel frattempo trasferita nella camera mortuaria del cimitero di Gandino dove verrà sottoposta all'autopsia disposta dal magistrato. Botaz Danut Valeriu, nato in Romania il 5 ottobre 1959 ed emigrato in Italia con regolare permesso di soggiorno, lavorava da cinque anni come autista per la ditta Nicoli Autotrasporti di Albino e da alcuni anni abitava a Gandino.
Ad Albino il rumeno ha avuto la residenza fino a tre anni fa, quando ha deciso di trasferirsi a Gandino nell'appartamento di via Battisti. L'operaio non era sposato e viveva da solo. Il decesso, secondo il referto del medico legale, risale alla giornata di sabato e sarà l'autopsia a chiarire definitivamente le cause della morte. L'uomo non aveva famiglia ma i carabinieri si sono attivati per individuare eventuali parenti che lo scomparso pare abbia nella Bergamasca.
Il datore di lavoro di Valeriu, Fausto Nicoli, lo ha ricordato così: «Era un ottimo operaio, un gran lavoratore, che non è mai mancato un giorno senza preavviso. Lo abbiamo visto per l'ultima volta sabato mattina quando ha cessato il servizio. Per questo ci siamo preoccupati quando non si è presentato al lavoro lunedì. Dato che non rispondeva al telefono abbiamo incaricato un suo collega di accertare le ragioni dell'assenza; questi ha mandato sul posto il figlio che ha fatto la tragica scoperta».
Data di inserimento:
20-03-2007