Mostre e incontri per parlare di immigrati

A Gandino le foto sullo sfruttamento dei braccianti. Serata sul libro di Barnabà

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22/09/2010
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Una foto di Francesco Cocco, esposta a Gandino

Fra passato e presente, per una riflessione di estrema attualità. L'assessorato alla Cultura di Gandino propone un ciclo di eventi legati al tema dell'immigrazione. «Siamo determinati a sgombrare il campo dagli equivoci, dai fraintendimenti, dai tentennamenti e dalla purtroppo sempre più diffusa opinione razzista sull'argomento – conferma l'assessore Filippo Servalli –. Proponiamo una settimana di mostre e dibattiti su questo tema che ha toccato nel secolo scorso generazioni di italiani, ma che oggi sembra non siamo più in grado di comprendere e di affrontare con adeguato spirito civile».
Nei giorni scorsi è stata inaugurata, in biblioteca, la mostra fotografica di «Medici senza frontiere-Msf», la più grande organizzazione medico umanitaria del mondo. «Nel 1999 – spiegano i responsabili – abbiamo avviato Missione Italia, un progetto nato con l'obiettivo di offrire assistenza medica a immigrati che vivono nel nostro paese le stesse difficoltà e le stesse situazioni di bisogno delle popolazioni d'origine che Msf affronta nei luoghi più remoti del mondo».
A Gandino sono esposte le fotografie di Francesco Cocco che illustrano le condizioni disumane degli immigrati africani impegnati nel Foggiano nella raccolta dei pomodori. La mostra resterà aperta sino a sabato negli orari di apertura della biblioteca. Sempre qui è stato presentato il volume «Made in Italy» opera di Tiziano Colombi, pubblicato da Greco&Greco. Lo scrittore bergamasco, 38 anni, si occupa di comunicazione industriale ed è impegnato con il Cesvi nella raccolta fondi presso le aziende.
Domani alle 21, sempre in biblioteca, si presenta «Morte agli Italiani» di Enzo Barnabà. Il libro ricorda il massacro che il 17 agosto 1893 costò la vita a nove operai italiani linciati da una folla inferocita ad Aigues Mortes, dove gli operai italiani lavoravano a cottimo nelle saline alla foce del Rodano. Un episodio di paura, xenofobia e razzismo dimenticato. Per averlo ricordato, Barnabà ha meritato la medaglia del presidente della Repubblica.

 

Autore: 

Giambattista Gherardi

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