Morto all'autolavaggio, lutto in oratorio

Il pensionato era un apprezzato volontario della parrocchia. Lunedì alle 16 i funerali

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Data pubblicazione: 

07/08/2004
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Mario Mantovanelli

Si svolgeranno lunedì alle 16, a Gandino, partendo dall'abitazione di via Solferino, i funerali di Mario Mantovanelli, il pensionato di Gandino morto nella notte tra giovedì e venerdì agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove era stato trasportato in seguito a un grave incidente a Gazzaniga. L'uomo, che assisteva in un autolavaggio alle operazioni di sganciamento della motrice di un autoarticolato dal rimorchio, per cause ancora da accertare, era stato colpito alla testa da un tubo che, sotto pressione, era come esploso ed era stato scagliato verso l'esterno, colpendo violentemente in faccia l'uomo, che era lì vicino. Un colpo così forte da provocare a Mario Mantovanelli gravissime lesioni alla testa. Malgrado i soccorsi prestati dall'équipe medica del «118» arrivata sul posto in elicottero, Mario Mantovanelli è deceduto attorno alle 23, senza mai riprendere conoscenza. La salma, composta nella camera mortuaria dei Riuniti di Bergamo, verrà trasferita oggi a Gandino: la camera ardente sarà allestita nell'abitazione del pensionato.
La notizia della morte di Mario Mantovanelli in paese ha suscitato sgomento e cordoglio: il pensionato era notissimo e stimato da tutti. Mario Mantovanelli aveva sposato Santa Ongaro ed era padre di Mirella, Lucia e Luca, tutti coniugati. «Mio padre aveva lavorato alla Lafitex come autista - ricorda il figlio Luca - e da sei anni era in pensione. All'oratorio di Gandino si occupava delle squadre di calcio del Csi di cui è stato allenatore e accompagnatore, e in generale della struttura che curava di persona (la sua abitazione dista poche decine di metri dall'oratorio n.d.r.). Era anche impegnato con la Caritas, nella raccolta di aiuti per i bisognosi e le missioni».
Anche il parroco di Gandino, don Emilio Zanoli, sottolinea lo spirito di dedizione al prossimo del pensionato: «Oltre che uomo di fede, era altruista, disponibile verso chiunque avesse bisogno di una mano. Aveva cura dei ragazzini dell'oratorio e da anni provvedeva a tenere in ordine il campo, gli spogliatoi e le altre strutture sportive. Una persona di assoluta fiducia e serietà».
Su Mario Mantovanelli, anche il sindaco Gustavo Maccari ha voluto esprimere il suo apprezzamento e il rammarico per la scomparsa: «Era un appassionato di sport e aveva praticato il tennis; ma il suo impegno di volontario era rivolto alle persone bisognose di una guida, come i ragazzi, o a quelle in stato di necessità e di difficoltà, assecondato dalla moglie, anch'ella tuttora impegnata nell'accudire gli anziani della Casa di riposo».

Autore: 

Franco Irranca

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