La Edilmario sta lavorando al recupero di un complesso del XIV secolo che da fine anno ospiterà il Consorzio del prestigioso rosso toscano
Pubblicato da:
Data pubblicazione:
Categoria contenuto:
Letture:
Aprire nuovi orizzonti, forti di sessant’ anni di attività e di un valore unico e imprescindibile: il lavoro.
La Edilmario di Gandino ha trovato una seconda giovinezza sulle incantevoli colline toscane, fra Siena e Grosseto, dove, nelle ultime settimane, ha avviato il cantiere per la creazione della nuova sede del Consorzio del vino Brunello di Montalcino. L’impresa, nata nel 1956 per opera di Mario Savoldelli, è oggi gestita dai figli Roberto e Fabio, che seguono rispettivamente le attività amministrative e quelle di cantiere. «La crisi – raccontano all’unisono – ha stravolto le certezze su cui abbiamo impostato per anni il nostro lavoro. Siamo ripartiti dai valori manuali e morali che papà Mario e mamma Lucia ci hanno trasmesso, evitando di finire nella spirale perversa delle commesse al ribasso. Abbiamo puntato decisamente sulla qualità dei materiali e la specializzazione delle maestranze (una decina gli addetti, Ndr), con attrezzature d’avanguardia e la capacità di rispondere al meglio alle necessità di una clientela d’alto livello».
Sul sito aziendale balza subito all’occhio la scritta «edilizia spettacolo». Il riferimento è ai progetti degli ultimi anni in terra toscana e in particolare al Forum Fondazione Bertarelli, avveniristico teatro che nella Maremma toscana ospita eventi culturali e concerti di musica classica. «Progettato dal bergamasco Edoardo Milesi – spiega Roberto Savoldelli – il Forum è posto all’interno dell’azienda vitivinicola Collemassari, di proprietà della famiglia Bertarelli, che nel 2003 guidò la vittoriosa spedizione di Alinghi all’America’s Cup di vela. È una sala concerti dalla particolare forma ovoidale, in un’area di 30 mila metri quadrati, con una superficie di 1.280 metri quadrati interrati e 800 fuori terra». Un gioiello acustico per la musica dal vivo non amplificata e per la Edilmario una commessa di oltre 2 milioni di euro. Inaugurato a giugno 2015 dopo due anni di lavoro, il Forum è stato l’ideale biglietto da visita per acquisire, a Montalcino, l’appalto per l’articolata ristrutturazione del complesso monumentale di S.Agostino, che risale al XIV secolo. «Il cantiere del Forum – sottolinea Fabio Savoldelli – aveva aspetti tecnici di particolare complessità. Si è rivelata vincente la possibilità da parte della nostra impresa di produrre in cantiere il calcestruzzo.
A Montalcino è invece stata premiante la nostra attenzione all’antico e il Seminario vescovile di Siena ci ha affidato il risanamento strutturale della chiesa, dove è in fase di completamento il recupero degli antichi affreschi. Il complesso comprende due chiostri e un palazzo, dove abbiamo ora aperto un nuovo cantiere: è infatti destinato a ospitare da fine 2016 la sede del Consorzio del vino Brunello di Montalcino. Un impegno del valore di un milione di euro». Il risanamento di antiche strutture è nelle corde dell’impresa gandinese, che in Bergamasca ha lavorato per esempio al Museo della Basilica di Gandino, all’ex chiesa di Santo Spirito a Casnigo e alle chiese di San Bartolomeo e San Giuliano ad Albino. «La sede del Consorzio Brunello prevede circa mille metri quadri di uffici e sale di rappresentanza, in un contesto architettonico delicato e prestigioso ».
Quest’anno il Brunello di Montalcino festeggia il 50° dell’assegnazione della Doc, mentre la Edilmario celebra i 60 anni di attività: impossibile non brindare.
E il Mais Spinato brinda alla vetrina mondiale
I «muratori» della Edilmario sono alfieri della tradizione, ma anche ambasciatori della gastronomia made in Bergamo.
La storia è semplice: al momento di siglare il contratto per la nuova sede che ospiterà a Montalcino il Consorzo del Brunello, i fratelli Savoldelli hanno messo sul piatto una condizione: portare all’annuale degustazione mondiale il Mais Spinato di Gandino. «Gallette, frollini e farina - sottolinea Fabio, socio della Comunità del Mais Spinato - non sono soltanto il dono di rappresentanza dell’impresa, ma racchiudono la storia della nostra terra e quella della nostra famiglia. Papà Mario è nato a Cà Parecia, l’antica cascina gandinese dove è stato recuperato il seme originale dello Spinato».
L’apprezzamento per l’eccellenza della Val Gandino è andato, per parte toscana, al di là dei semplici convenevoli. Da ieri al 22 febbraio, le Spinette, gallette di solo mais, accompagnano ufficialmente il nobile vino toscano a «Benvenuto Brunello», la quattro giorni che presenta a stampa ed esperti di tutto il mondo l’annata che sta per essere lanciata sul mercato e le anticipazioni dell’ultima vendemmia. Quest’anno l’anteprima avrà per protagonisti il Brunello 2011, il Brunello Riserva 2010 e il Rosso di Montalcino 2014. «Le Spinette - spiega Filippo Servalli, presidente della Comunità del Mais Spinato - verranno utilizzate, in versione originale e soft, per “pulire la bocca” fra una degustazione e l’altra.
Un’opportunità di prestigio che premia il lavoro di relazione di questi anni».