Malgrado il tempo incerto, Gandino ha concluso le Quarantore che precedono il Corpus Domini con la solenne processione per le vie del paese addobbate da festoni colorati. Circa un migliaio di fedeli sono intervenuti al rito che è seguito alla Messa celebrata da monsignor Ilario Girelli. La processione, una delle poche in provincia che ha mantenuto nel tempo la sua solennità e l'apparato fastoso che compete alle grandi feste religiose, è stata, ancora una volta, all'insegna della preghiera, ma anche della spettacolarità grazie all'impegno dei gruppi di volontariato, delle congregazioni, delle confraternite nei loro variopinti costumi, dei sacerdoti, della banda e della corale «Canali», oltre alla popolazione e ai numerosissimi fedeli che intervengono richiamati dalla eccezionalità dell'avvenimento. Il lungo e maestoso corteo ha preso le mosse dalla piazza antistante la basilica e si è snodato lungo le antiche vie del borgo antico percorrendo una sorta di galleria la cui volta era costituita da festoni di colore diverso a seconda delle contrade. Al centro del corteo, riparato dal baldacchino, il sacerdote con l'ostensorio in stile gotico, datato 1527, in argento cesellato, alto 127 centimetri, del peso di 11 chilogrammi. Il corteo ha sostato in piazza Vittorio Veneto, davanti al municipio, e presso la chiesa di San Mauro annessa alla casa madre delle Orsoline di Gandino dov'è stata impartita la benedizione.