Medaglia d’oro al vigile del fuoco morto a Casnigo

Via libera dal ministero

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Data pubblicazione: 

24/10/2007
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Una medaglia d’oro al merito civile strameritata, ma purtroppo solo alla memoria. È quella che la «Commissione riconoscimenti al valore e merito civile» del ministero dell’Interno ha concesso a Cesare Bertocchi, vigile del fuoco volontario morto mentre compiva il suo dovere lo scorso febbraio a Casnigo.
Lo ha annunciato il senatore di Forza Italia Valerio Carrara che ha sostenuto tutto l’iter per la proposta della medaglia, inviata dal comando dei vigili del fuoco supportata dalla Prefettura. «Il 26 febbraio di quest’anno - racconta Carrara - Cesare Bertocchi morì per un incidente stradale a Colzate mentre interveniva a causa di un incendio a Casnigo. Ritengo questa assegnazione un alto riconoscimento a questo nostro valoroso concittadino ». Nella motivazione è scritto: «Vigile del fuoco volontario, sempre disponibile, attivo, altruista e generoso».
Bertocchi stava guidando l’autobotte per rifornire i colleghi impegnati nello spegnimento di un incendio, quando sulla sua strada si è trovato un ostacolo inevitabile: un autocarro carico di filati. L’impatto era stato inevitabile e violentissimo, con la cabina del mezzo dei pompieri che si è accartocciata schiacciando tra le lamiere il corpo del vigile del fuoco. Bertocchi era morto sul colpo per lo schiacciamento della cassa toracica: pensare che per lui quella doveva essere una giornata di ferie dal lavoro , invece era sulla strada per rispondere a una chiamata urgente insieme a un collega.

UNA VERA MISSIONE
Per lui essere vigile del fuoco era una vera e propria missione.
Quarantacinque anni, abitava a Vertova ed era originario di Leffe, ma svolgeva servizio volontario tra i vigili del fuoco di Gazzaniga dal luglio 1999 dove frequentava un corso per diventare caposquadra. Di professione faceva la guardia giurata, sergente in forza all’Istituto di sorveglianza provinciale Bergamo, dove prestava servizio da una ventina d’anni. Bertocchi ha lasciato tre figli: un maschio, Cristian, di 19 anni e una bambina di 7, avuti dal primo matrimonio, e Nives, una bimba di 3 anni avuta dalla seconda compagna, Cinzia, con la quale si sarebbe dovuto sposare lo scorso giugno.
Ai suoi funerali, e ancora prima alla sede del distaccamento di Gazzaniga, dove era stata allestita la camera ardente, ci fu un’interminabile sequenza di visite da parte di parenti, amici e conoscenti ma anche di gente comune, tutti venuti a esprimere il cordoglio per quell’uomo coraggioso, morto per aiutare gli altri.

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