Sui monti di Gandino, la vittima aveva 67 anniStava aiutando gli amici a tagliare le pianteTrovato dai passanti, vani i soccorsi in elicottero
È morto per un malore dopo essere salito in montagna dove voleva dare una mano ad alcuni conoscenti. Gustavo Gelmi, sessantasettenne di Gandino, verrà ricordato così: come un uomo che non si è mai tirato indietro e che quando c’era da aiutare qualcuno era sempre in prima fila.
Da quando era andato in pensione, dopo una vita passata a lavorare nelle fabbriche tessili della Val Seriana, sembrava avesse moltiplicato le proprie energie per metterle a disposizione dei suoi amici.
Anche ieri doveva essere una giornata serena e tranquilla: Gustavo Gelmi era partito dalla sua abitazione e, con i suoi due cani, aveva raggiunto la casa di montagna di alcuni suoi conoscenti sui monti di Gandino, nella zona della Malga Lunga al confine con il territorio comunale di Sovere. Voleva tagliare alcune piante e sistemare l’area verde che circonda la cascina, ma attorno poco dopo le 13 è scattato l’allarme.
Un paio di escursionisti e un pastore che passavano di lì hanno infatti notato la motosega che l’uomo stava usando riversa per terra, sul ciglio di una scarpata. Si sono subito immaginati cosa poteva essere successo e, dopo essersi sporti, hanno visto il corpo di Gustavo Gelmi. «Il pastore – racconta un volontario dell’Anpi di Scanzorosciate che ieri era di turno per tenere aperta e in ordine la Malga Lunga, trasformata in questi anni in un museo dedicato alla Resistenza bergamasca – è venuto di corsa da noi e ci ha raccontato cosa aveva visto. Abbiamo quindi subito dato l’allarme, chiamando il 118 e i carabinieri».
Soccorritori in elicottero Il 118 ha quindi fatto alzare in volo da Bergamo l’eliambulanza mentre da Gandino è partita una pattuglia di carabinieri. Il personale sanitario ha raggiunto Gustavo Gelmi, ma al medico non è rimasto altro che constatarne il decesso. Non è stato chiesto l’intervento del Soccorso alpino perché dal dirupo la salma è stata facilmente riportata fino alla cascina. Secondo le prime ricostruzioni fatte dai carabinieri di Gandino, l’uomo stava tagliando una pianta quando è stato colto da un malore che non gli ha lasciato scampo.
Finora non sono emersi elementi che spieghino diversamente il decesso del pensionato di Gandino. Il parroco di Gandino, don Innocente Chiodi, era anche lui nella zona della Malga Lunga ieri dopo pranzo e quando è stato avvisato è andato a benedire la salma.
Gustavo Gelmi lascia tre figlie e un figlio, a Gandino era molto conosciuto anche per il suo impegno nello sport: era stato arbitro nel calcio dilettantistico e da qualche tempo seguiva la squadra dei pulcini dell’Unione sportiva gandinese.