Luoghi d'arte aperti, in tremila a Gandino

Esposta la pergamena con l'atto di nascita del Comune.A Romano 2.500 in coda per vedere la Rocca e la Basilica

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27/03/2006
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Code all’ingresso di chiese e dimore storiche in occasione della giornata del Fai. Alcuni visitatori all’entrata dei musei a Gandino dove si sono registrate numerose presenze anche negli altri siti indicati: la chiesa di Santa Croce, l’ex convento dei Francescani e la Basilica.
Luoghi d'arte senza più segreti ieri in occasione della giornata del Fai (Fondo per l'ambiente italiano). Musei, chiese e dimore storiche hanno aperto i battenti per mostrare le loro bellezze e all'appello hanno risposto in migliaia.
Folla a Gandino dove sono state organizzate visite guidate in sei siti particolarmente rappresentativi della storia e dell'arte del capoluogo, offrendo anche itinerari alternativi nel centro storico dove sono stati aperti palazzi ed edifici di grande pregio architettonico. L'affluenza dei visitatori è stata, fin dal primo giorno, massiccia e superiore alle previsioni tanto da mettere a dura prova l'organizzazione: oltre 150 volontari (fra cui 35 guide del posto) che hanno svolto il loro compito in maniera egregia accompagnando gli ospiti e fornendo spiegazioni e informazioni. L'afflusso non è calato nella seconda giornata in cui, nelle sole prime due ore, si sono contate 650 persone. Il bilancio complessivo è pari a circa tremila visitatori.
Chi è salito fino a Gandino, per la prima volta inserito nella manifestazione promossa dal Fai, non è rimasto deluso e ha avuto solo l'imbarazzo della scelta: chi ha puntato sui musei (arte sacra, Presepi e tessile), vero scrigno di opere d'arte, ha potuto ammirare l'altare d'argento e la collezione di tessuti antichi; altri hanno privilegiato la storia attratti dalla mega pergamena (6,50 metri), esposta nel salone della Valle, che racchiude il testo dell'atto di emancipazione del comune di Gandino dai feudatari Ficieni nel 1233, e dal non meno esteso (2,50 x 2 metri) mappale catastale settecentesco che riproduce il territorio comunale del tempo, illustrati dagli studenti della locale scuola media nella veste insolita di «ciceroni». Molti hanno visitato la chiesa di S. Croce che conserva l'altare fantoniano della Madonna del Carmine e quattro dei più pregiati paramenti del 5/600; altri infine sono saliti fino all'ex convento dei Francescani riformati per ammirare il chiostro cinquecentesco, la sala capitolare con volta a ombrello decorata con affreschi monocromi e le due meridiane del ‘600.
Nessuno degli ospiti, fra cui alcuni stranieri e molti gandinesi rimpatriati per l'occasione, ha mancato di fare visita alla Basilica, vero concentrato di capolavori d'arte. Da parte di tutti espressioni di sorpresa e compiacimento per quanto è stato visto. Anche l'aspetto logistico è stato curato: i visitatori hanno trovato all'entrata del paese indicazioni topografiche precise su come raggiungere i luoghi da visitare e, per la sussistenza, due punti di ristoro: all'oratorio maschile e al Parco comunale, dove gli alpini hanno allestito una tenda riscaldata con 200 posti a sedere e menu a base di specialità locali. «Per Gandino, borgo carico di storia e di arte, - ha sottolineato Silvio Tomasini, coordinatore di tutta l'organizzazione - sono state due giornate memorabili ed esaltanti che hanno contribuito a dare al paese il rilievo che merita grazie alle sinergie messe in campo da tutta la comunità e anche al tempo meteorologico favorevole». Giudizi entusiastici anche da parte degli amministratori pubblici: «Gandino in questi due giorni si è trasformata - hanno detto all'unisono il sindaco Gustavo Maccari e il presiedente della Pro loco, Lorenzo Aresi - con un affollamento di visitatori venuti da ogni dove mai visto e ha vissuto il clima dei grandi centri turistici. Ci auguriamo che l'evento possa sensibilizzare anche quei gandinesi che non sanno di vivere in un museo a cielo aperto. La macchina organizzativa ha retto bene grazie alla collaborazione delle associazioni del paese e siamo pronti per altre manifestazioni analoghe poiché Gandino ha molti altri spunti di grande interesse».
La Rocca è stato il monumento più gettonato dai visitatori che sono andati a Romano per le due giornate di primavera del Fai. «Si può parlare di 2.500 visitatori, un afflusso superiore alle aspettative» commenta a caldo l'assessore alla Cultura di Romano Giuseppe Rossi, mentre nel tardo pomeriggio la gente è ancora in fila per entrare a palazzo Rubini, alla Rocca, alla basilica di San Defendente, alla prepositurale e alla chiesa della Madonna Fontana, ossia le mete proposte dal Fai. Anche il tempo primaverile, lo scorso anno a Caravaggio non era stato così, ha favorito i visitatori che in piccoli gruppi, ciascuno con la guida, hanno potuto visitare le chiese e gli edifici in programma. Parecchi visitatori non hanno mancato di dare un'occhiata anche ai portici di via Colleoni e all'ex collegio vescovile San Defendente, non compresi tra le mete ufficiali. «Sono tutti sorpresi ed entusiasti di Romano» dice Anna Olivieri Fiacconi, delegata del Fai di Treviglio che ha promosso l'iniziativa d'intesa con il Comune di Romano.
Positivi i commenti dei visitatori; molti della provincia di Bergamo già conoscevano la cittadina, ma non avevano mai visto le sue bellezze storiche e artistiche; per altri giunti da fuori provincia è stata una piacevole sorpresa. I visitatori sono arrivati da tutta la Lombardia, ma anche dal Veneto e dal Piemonte, soddisfatti anche degli studenti dell'istituto tecnico Rubini e del liceo don Milani al loro esordio come guide alla Rocca e alla basilica di San Defendente.
«Sono stati visitatori molto interessati e curiosi, è stato bello ed è un'esperienza che rifarei» dice Gian Carlo Bosio dell'istituto «Rubini», che è stato guida alla Rocca. Valentina La Sala del liceo «Don Milani» ha guidato i visitatori nella basilica di San Defendente e racconta: «All'inizio c'era un po' di emozione, poi ci hanno fatto i complimenti». L'architetto Silvia Carminati esperta di storia e d'arte di Romano è soddisfatta: «Credo che Romano abbia mostrato le sue potenzialità turistico-culturali, complimenti ai ragazzi delle scuole che hanno fatto da ciceroni».
Volontari della parrocchia con lo stesso prevosto monsignor Tarcisio Tironi hanno invece fatto le guide nella prepositurale e alla chiesa della Madonna Fontana, mentre gli amici della lirica del club «Rubini» hanno guidato i visitatori al palazzo-museo del tenore Rubini con sottofondo musicale dal vivo di strumenti ad arco. In tutto sono stati mobilitati una sessantina di volontari compresi quelli della protezione civile comunale oltre al personale di alcuni servizi comunali. I parcheggi riservati ai visitatori nella zona di via Belvedere hanno fatto registrare il tutto esaurito e 11 bar e 5 ristoranti/trattorie del centro storico d'intesa con il Comune hanno praticato prezzi di favore in occasione delle giornate Fai.

Autore: 

Franco Irranca, Gian Battista Rodolfi

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