Lo sciatore disabile di Gandino
Uno sciatore senza un arto è apparso all’improvviso sfrecciando sulle nevi del Pora con tanta leggerezza e destrezza come pochi altri sanno fare. Al posto dello sci pareva avesse al piede un paio d’ali invisibili, tipo quelle che riescono a tirare su il morale e lo spirito a quanti, quel giorno, sulle piste qualche pensiero o problema se l’erano portato dietro.
Stiamo parlando di Luca Carrara di Gandino, 29 anni, impiegato al “Gruppo Bresciani auto” di Bergamo, che ha perso una gamba a soli 14 anni a seguito di una malattia. Si va a sciare, ci si diverte e si va in vacanza anche quando le cose non vanno poi tanto bene. Per chi può, farlo è giusto e sacrosanto. Così come spesso si deve sorridere pur avendo in cuore qualche spina di troppo. Nessuno nasce con la garanzia del sempre felici e contenti chiavi in mano per tutta la vita.
Luca, che fa parte della società “Special Bergamo sport”, di appuntamenti con la vita ne ha dovuti perdere e rinunciare a tanti. Adesso però ha un sogno nel cassetto: quello di riuscire ad ottenere i punteggi necessari per andare alle Olimpiadi di sci per disabili che si terranno a Torino nel 2006. “Per essere ammesso alle Olimpiadi – precisa – devo guadagnarmi il punteggio necessario partecipando ai campionati italiani e alle competizioni di Coppa Europa”. Gare queste a cui prendono parte i più forti sciatori disabili, come quella del 14 dicembre scorso in Austria sul ghiacciaio di Piztal, e le tre prove di poche settimane fa a Zoncolan, (Udine) nelle quali lui s’è portato a casa una manciata di punti importanti. Allenamenti, gare e trasferte, a cui Luca deve far fronte e quasi sempre a spese proprie.
(Foto Fronzi)
Oltre ed essere allenato e preparato dall’istruttore nazionale Martino Belingheri di Colere, per questa scalata al titolo mondiale gli sono vicino e gli fanno da sponsor, Corrado Salvatoni e Angelo Radici del prestigioso “Sci club Radici”, e Mirko Moioli, amministratore delegato del Gruppo Bresciani-auto. Alcuni giorni fa Luca si stava allenando tra i pali della pista agonistica del Pora sotto la guida di Martino Belingheri il quale gli dava i consigli su come impostare le curve, quanto premere sugli spigoli, superare le porte e filare via veloce come il vento.
Martino è uno dei maestri di sci tra i più bravi a livello nazionale, ma il vero Maestro era Luca. Quelle che fa lui, sono lezioni diverse, speciali, belle e rare, cariche d’ottimismo e tanta voglia di vivere. Lezioni esemplari date gratuitamente a tutti ogni qualvolta scende lungo le piste. Ai bordi del tracciato riservato agli allenamenti, agghindati con tanto di tuta firmata dai colori sgargianti, scarponi, occhiali e sci all’ultimo grido, di sciatori che davano colpa della loro incapacità a qualche “ciuffo” di neve fuori posto, ce n’erano. Quando lo hanno visto scendere sicuro e spedito, curvando preciso come un compasso, si sono caricati di ottimismo e bravura.
E’ bastato seguirlo con lo sguardo per pochi secondi, e di colpo quella pista che fino a due minuti prima credevano difficile, per magia è diventata più bella, liscia e stirata. Quando hanno ripreso la discesa il loro stile era migliorato; era come se in pochi secondi avessero fatto una settimana di scuola con i migliori maestri del mondo. Altri ancora che assistevano ai suoi passaggi, hanno dimenticato un po’ di problemi che s’erano portati dietro. Spesso, sulle piste, a portare una sferzata d’energia e tanta forza d’animo sono anche gli sciatori non vedenti. Altri esemplari dispensatori d’ottimismo.
ciatori speciali, senza una gamba o privi di vista, che scivolando felici e sorridenti riescono a trasmettere ad altri più fortunati di loro, sensazioni ed emozioni positive della giornata. Siamo certi che Luca Carrara riuscirà a realizzare il suo sogno. Se lo merita. Se non dovesse farcela a salire sul podio delle Olimpiadi del 2006, poco importa: lui un campione di vita e d’ottimismo lo è gia.