L’oratorio riapre le porte

Festa in paese per il traguardo: corteo e taglio del nastro col vescovoDomani l’inaugurazione del complesso bruciato sette anni fa

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11/05/2007
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Una panoramica del campo e del porticato che caratterizzano il centro di aggregazione parrocchiale di Gandino

Sarà inaugurato con una grande festa domani a Gandino il nuovo oratorio del Sacro Cuore, ricostruito a sette anni dal furioso incendio che distrusse il cineteatro e le aule di catechesi, il 29 febbraio 2000. La storia dell’oratorio di Gandino ha raggiunto il secolo di vita nel dicembre 2006 e vive in queste settimane una svolta particolarmente importante.
In questi anni è stato fatto uno sforzo notevole per elaborare un progetto di ricostruzione completo (la sola facciata storica del 1906 è stata conservata su imposizione della Sovrintendenza ai beni architettonici) e dare un senso al nuovo oratorio inteso non solo come costruzione ma soprattutto come luogo privilegiato di incontro per i giovani e le famiglie. Lo sforzo progettuale ha coinvolto giovani e adulti dei diversi ambiti della vita oratoriana e le linee guida elaborate sono state trasmesse all’architetto Fabrizio Bertocchi, autore del progetto. «Il nuovo oratorio – spiega il prevosto don Emilio Zanoli – è innanzitutto un grande dono del Signore e dimostra l’attenzione della comunità di Gandino per le giovani generazioni.
Grazie alla nuova struttura sarà ancor più un luogo adatto a sperimentare la bellezza dell’essere cristiani anche per le famiglie e per le tante associazioni del paese. La ricostruzione è stata una grande avventura di Chiesa, un percorso di sette anni che ha coinvolto tantissime persone, dalla fase progettuale fino agli ultimi lavori di finitura. L’aspetto economico, particolarmente oneroso, è stato sostenuto da molte offerte e contributi e questo ci conforta anche per riuscire a sostenere tutte le spese ancora da coprire».
Il nuovo complesso è caratterizzato dalla ricostruzione della struttura oratoriana in senso stretto e del cineteatro «Loverini», la realizzazione dell’ampio interrato e del porticato, l’intervento di pulitura e riordino della chiesa di San Giovanni Bosco, il rifacimento del terreno del campo con materiale sintetico, la ricostruzione dell’appartamento del curato (sopra la sacrestia della chiesa) e la ristrutturazione degli spogliatoi. I lavori di demolizione e ricostruzione (affidati per la parte principale alla ditta Poledil di Trescore) hanno comportato una spesa di circa 4 milioni di euro. Il 28 giugno 2005 si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra della nuova struttura con il vescovo Roberto Amadei, che domani presiederà la solenne celebrazione in basilica alle 17 e poi (dopo il corteo per le vie del paese) il taglio del nastro, insieme al prevosto don Emilio Zanoli e al curato don Andrea Mazzoleni.
Per tutta la settimana si alterneranno appuntamenti di festa, con serate dedicate ai volontari e ai progettisti, artigiani e operai che hanno lavorato al cantiere per circa due anni e mezzo. C’è particolare attesa per due spettacoli ai quali decine di volontari stanno lavorando da mesi. Domenica (replica martedì 15) alle 21 andrà in scena «Il sogno di Giuseppe », musical realizzato dai giovani e dagli adolescenti. Sabato 19 maggio sarà invece la volta di «Gandinando con la luna», spettacolo teatrale curato dalla Compagnia di Rivista Loverini (che ritrova il proprio storico palcoscenico) in collaborazione con la Corale Luigi Canali. Ci saranno anche incontri e dibattiti, fra i quali si segnala quello del 17 maggio, presente don Michele Falabretti, responsabile diocesano per la Pastorale dell’età evolutiva. Infine il bollettino parrocchiale «La Val Gandino» uscirà con un’edizione straordinaria tutta a colori di circa 70 pagine, con il racconto fotografico di cento anni di storia e del «sogno» della ricostruzione.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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