Le Penne Nere piangono Luigi Rudelli

storica guida del gruppo di Gandino

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Data pubblicazione: 

22/02/2012
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Luigi Rudelli
Luigi Rudelli

Un uomo impegnato, un atleta di vaglia, ma soprattutto un alpino. Le Penne Nere della Bergamasca sono in lutto per la morte di Luigi Rudelli, 89 anni, storica guida del gruppo di Gandino, di cui ha retto le sorti per oltre 52 anni. Da qualche mese le sue condizioni si erano aggravate, sino al peggioramento fatale delle ultime settimane.

Luigi Rudelli era nato a Gandino nel 1922. Aveva il titolo di sottotenente, ma l'appellativo “Gigino” era il grado con cui tutti gli alpini gandinesi gli riconoscevano stima, amicizia ed affetto sinceri. Esemplare a riguardo un passaggio del volume edito nel 2001 per gli ottant'anni della Sezione Alpini di Bergamo: “Chi è stato Gigino per i suoi alpini? Un amico, un fratello maggiore, un papà per tanti giovani alpini che vedono in lui un esempio di volontà ferrea, di impegno costante e dote non comun: quella di saper ascoltare e consigliare senza voler imporre il proprio io”.

Appartenente ad una storica famiglia gandinese, Rudelli fu chiamato alle armi giovanissimo, mentre frequentava la facoltà di medicina veterinaria presso l'Università di Milano. Interruppe gli studi per raggiungere Merano dove frequentò il corso allievi ufficiali. In quegli anni, sul fronte greco-albanese, morì il fratello Antonio, a tutt'oggi disperso. Le travagliate vicende belliche videro Gigino su vari fronti e anche prigioniero in Germania nel 1944. Nel 1948, insieme a Francesco Picinali e Gino Alberti, ridiede slancio al Gruppo Alpini Gandino, nato nel 1932, prossimo quindi al traguardo degli 80 anni. Gigino Rudelli guidò le Penne Nere gandinesi per ben 52 anni, sino al 2000, quando passò la mano “perché troppo vecchio” ad Angelo Moro, morto nel 2010. Rudelli era ancor'oggi capogruppo onorario. Aveva vissuto con gioia i giorni dell'Adunata Nazionale a Bergamo del 2010 e a Gandino aveva presenziato alle concomitanti celebrazioni ufficiali, deponendo personalmente la corona al Monumento ai Caduti.

Luigi Rudelli era stato fra i fondatori anche della Sottosezione CAI Valgandino, di cui ha retto la presidenza per circa trent'anni. In qualità di alpinista vantava l'ascensione alle maggiori cime delle Alpi: Cervino, Bianco, Gran Paradiso. Non meno rilevanti le sue vittorie nella corsa in montagna: a Sovere (campionato italiano 1973), sul Nevegal (tricolore 1976), sul Monte Zucco a San Pellegrino (campionato italiano 1977), e a Gorfigliano nel 1978, quando ottenne l'ennesimo titolo proprio in concomitanza con l'inaugurazione, a Gandino, della Tribulina de l'Oselì a Cirano, una delle tante opere che avviò durante il suo mandato. Fu atleta di vaglia anche nello sci da fondo con risultati prestigiosi a Tesero, Cogne, S.Caterina Valfurva, Asiago, Tarvisio e Falcade. Gigino Rudelli lascia la moglie Raffaella Hallmayr, i figli Mariangela, Alberto e Lucia e i nipoti Paola, Elena, Greta, Sara, Loris e Marzia. La salma è composta nella casa di via Redorta,7.

I funerali saranno celebrati nella Basilica di Gandino venerdì 24 febbraio alle ore 15.

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