L'arte degli argentieri, la lezione fa il pieno

Gandino, un successo «Artebus» con la visita al museo e i laboratori

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24/04/2007
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Probabilmente non andranno ad arricchire la dotazione del museo di Gandino, ma sono senza dubbio interessanti le creazioni elaborate dagli allievi delle varie scuole della provincia che hanno aderito ad «Artebus», il progetto didattico voluto dal Museo Bernareggi di Bergamo e realizzato grazie all'appoggio della Regione e della Provincia.
Si tratta in sostanza di un progetto didattico completo, che propone elementi innovativi e multimediali. I ragazzi vengono infatti accompagnati nei luoghi di visita con un torpedone appositamente allestito, una sorta di piccola «aula viaggiante» dotata fra l'altro anche di alcune postazioni video. Ai ragazzi vengono proiettati dei cortometraggi a cartoni animati (realizzati da Nikita design) che illustrano «in anteprima» le bellezze e soprattutto l'inquadramento storico delle opere d'arte oggetto della visita. Si tratta di un progetto nuovo che per modalità di realizzazione raggiunge senza dubbio l'obiettivo di formulare una proposta «impegnativa» in una maniera adeguata rispetto ai gusti dei bambini, senza disdegnare collegamenti anche alla lingua inglese.
A Gandino la visita riguarda essenzialmente le opere esposte nel Museo della Basilica, con particolare riguardo alle ricche dotazioni (arazzi, tele, paramenti e argenti) provenienti per lasciti o dono dalla famiglia Giovanelli, che nel ‘600 era fra le più ricche e potenti in Italia e in Europa, tanto da intrattenere rapporti diretti con l'imperatore d'Austria che chiese ai gandinesi prestiti per finanziare le proprie campagne di guerra. «Abbiamo avuto una grande risposta da parte delle scuole – spiega Silvio Tomasini, rettore del Museo di Gandino – e sono diverse centinaia i ragazzi che hanno raggiunto o raggiungeranno Gandino con le loro insegnanti».
Al termine delle visite i ragazzi completano il tour con un laboratorio specifico, che consente loro di apprezzare l'attività degli antichi laboratori degli argentieri seicenteschi. Al Centro pastorale, nella prestigiosa sala oggi dedicata a monsignor Giovanni Maconi, gli Amici del Museo di Gandino hanno ricreato un antica bottega: l'argento è stato sostituito da semplice carta stagnola e le pietre preziose da bottoni di madreperla, ma il risultato è stato davvero apprezzato. E imparare l'arte è diventato davvero... un gioco da ragazzi.

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