L'altalena della Gandinese

Batte le grandi del girone e inciampa con le pericolanti

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20/10/2009
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Mattia Vigani

C'è da farsi venire il mal di mare, a seguire il continuo saliscendi della Gandinese: un giorno entusiasma e il giorno dopo deprime. Passa tranquillamente dalla vittoria di Seriate al tracollo di Castegnato. Mette insieme un solo punto nel trittico Valcalepio-Casale Vidolasco-Volta (le ultime della classifica) e poi di colpo ne fa tre contro il Castiglione, squadra che dichiaratamente punta alla serie D.
Il modo, poi, con cui è arrivata la vittoria di domenica sui mantovani è adeguata a questa curva di rendimento che pare disegnata da un sismografo impazzito: a 10' dalla fine i rossoneri perdevano 0-1 di fronte agli attoniti supporter di casa, 200 secondi dopo gli stessi urlavano festanti per la rete del 2-1 (risultata decisiva). Ma questa è la Gandinese, prendere o lasciare: non sai mai cosa aspettarti dalla giovane banda-Radici, se l'impresa del giorno o l'harakiri del mese.
In questo contesto si sta ritagliando un po' di spazio Mattia Vigani, che con il Castiglione ha siglato il momentaneo 1-1, suo quarto gol. Attaccante classe '87, vivaio AlbinoLeffe poi passato a 15 anni nel club del presidente Tonino Bosio, da lì s'è affacciato in prima squadra trovando presto estimatori. Ora Vigani è in cerca di consacrazione definitiva dopo averla vanamente cercata l'anno scorso alla Trevigliese, che su di lui aveva scommesso per poi ritirare la puntata già a metà stagione. «Peccato – ricorda la punta di Albino –, a Treviglio avevo anche legato piuttosto bene all'interno dello spogliatoio. Qualche problema fisico, un paio di prestazioni poco entusiasmanti: e alla fine nulla girava come tutti avremmo voluto».
Così lo scorso dicembre Vigani è tornato alla corte di Roby Radici e s'è rimesso in gioco. E s'è ritrovato punto di riferimento di un fronte offensivo che negli ultimi anni ha perso autentici pezzi da novanta (Bazzana, Masserini, Spreafico): «Da una parte mi sento gratificato e responsabilizzato, dall'altra la vivo senza patemi: a Gandino l'ambiente è sempre equilibrato e sereno, si lavora tranquilli a prescindere dai risultati e un giocatore è nelle condizioni di esprimersi al meglio senza le pressioni del momento».
Resta da capire il motivo dei continui sbalzi di tensione della Gandinese. «Tra l'altro, le nostre partite sono fatte di tanti spezzoni diversi, in pochi minuti le situazioni cambiano completamente, nel bene o nel male. Abbiamo capovolto il risultato con il Castiglione, come la settimana prima siamo passati dal 3-1 al 3-3 regalando due punti al Volta. Come se non bastasse, noi che miriamo alla salvezza i punti li stiamo facendo contro le migliori, perdendoli invece con le altre pericolanti». Beh, si consolino in valle: domani là arriva la Rudianese, una delle favorite del campionato...

Autore: 

Gigi Di Cio

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