L'addio a Franco Spampatti

«Ciao Angelo Azzurro continua a ridere da lassù»

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Data pubblicazione: 

30/10/2012
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La bara portata dagli amici

«Ciao Angelo Azzurro, continua a sorridere anche dal cielo». I camionisti della Valle Seriana hanno salutato così l’amico Franco Spampatti, con la sigla radio Cb che lui usava quotidianamente, stringendo in un grande abbraccio la moglie di Franco, Liana, il figlio Matteo, tutti i familiari e gli amici.
C’erano più di mille persone ieri a Leffe, per l’ultimo saluto al cinquantacinquenne motociclista che è rimasto vittima, mercoledì, di un terribile schianto accaduto sulla provinciale 35 della Valle Seriana, nel territorio di Casnigo. Il cielo plumbeo di ieri e un silenzio surreale hanno fatto un tutt’uno con la commozione di quanti conoscevano Franco per aver vissuto accanto a lui, per lavoro e, soprattutto, per amicizia.
Amava molto lo sport e in particolare la montagna, attività nelle quali si impegnava grazie alla sua prestanza fisica ma soprattutto per rafforzare legami di amicizia cui teneva più di ogni cosa, con uno spirito gioviale e un entusiasmo sempre coinvolgente. La bara di Spampatti, coperta di rose bianche e portata in spalla da coetanei, compagni d’escursione e colleghi, è transitata davanti alla chiesetta di Santa Elisabetta, dove le campane hanno salutato Franco, e poi raggiunto la parrocchiale di San Michele, dove la gente era talmente numerosa che molti non sono riusciti a entrare.
Il rito funebre è stato concelebrato dal curato don Marco Gibellini e da don Guido Sibella, parroco di Barzizza. Franco Spampatti era originario di Gandino, da dove sono arrivati in tanti per l’ultimo saluto allo sfortunato motociclista. «Oggi Franco è arrivato in vetta – ha detto don Marco – e si gode la pienezza della vita eterna in un rifugio fatto di serenità e pace. Sarà per noi come una stella, che come ha scritto il profeta Daniele, ha bisogno dell’oscurità per brillare. Nel buio di questa tragedia possiamo vedere la luce e ricordare, come scrisse Isaia, che non siamo soli e che l’ascesa verso Dio è una cordata a cui tutti siamo chiamati ».
Prima del corteo al cimitero, il saluto da parte dei camionisti con cui Franco incrociava strade e attività, e del Cai di Leffe, il cui labaro listato a lutto ha accompagnato il feretro fino alla sua ultima destinazione.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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