Sotto accusa la rete della fognatura
Ha destato stupore, ma fortunatamente nessun danno a persone o cose, la voragine che si è aperta a Gandino l’altra sera in pieno centro storico.
Dopo l’allarme lanciato da un automobilista di passaggio e la delimitazione della strada con transenne a cura di tecnici e operai del comune, ieri sono intervenute due imprese specializzate su mandato di Uniacque, competente per quanto riguarda la gestione idrica integrata. Dai rilievi pare che il problema sia stato causato da una perdita nella rete fognaria che nel tempo ha eroso il terreno. L’enorme cavità (all’inizio visibile solo attraverso un buco di poco più di un metro di diametro) è venuta alla luce con pochi colpi di benna, che hanno fatto crollare il fine strato di asfalto rimasto in superficie. Numerosi i curiosi accorsi e fra loro non pochi studiosi a caccia di eventuali «scoop» archeologici.
La voragine è infatti in via Castello, a pochi passi da Palazzo Giovanelli e dal convento delle Suore Orsoline, già monastero benedettino. Si ritiene che in passato vi fosse una fitta rete di cunicoli che collegasse questi complessi alla basilica di Santa Maria Assunta.
Negli ultimi anni un progetto di recupero ha riguardato in questo senso le antiche cantine posto sotto il chiostro del convento. La strada resta chiusa al transito, con deviazioni indicate in loco. Nel primo pomeriggio di ieri è arrivato anche un camionista slovacco a complicare un poco le cose: «vittima» del navigatore, è arrivato al limite della zona monumentale, con una successiva laboriosa retromarcia.