La storia del Tricolore con gli alpini entra in classe

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Data pubblicazione: 

03/03/2010
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Qualcuno ha sottolineato che alle Olimpiadi di Vancouver è servito poco, altri promettono di tenerlo in serbo per i Mondiali di calcio in Sudafrica. Tutti insieme, però, hanno compreso il profondo valore della bandiera tricolore. È stata molto apprezzata dagli studenti delle classi terze della media di Gandino-Cazzano, l'iniziativa dei locali gruppi alpini di proporre una lezione riservata al vessillo nazionale e all'Inno di Mameli.
A catturare l'attenzione dei ragazzi è stata l'efficace esposizione di Claudio Zucchelli, consigliere sezionale dell'Ana di Bergamo, che ha ricordato, con l'ausilio di immagini filmate, la storia della nostra bandiera e quella del glorioso Corpo degli alpini. Molta curiosità per alcuni particolari, compresa l'esauriente spiegazione della nascita del cappello alpino e dei vari tipi di penne che possono adornarlo, compresa quella piccola e metallica apposta sui Caschi blu dell'Onu, quando le penne nere partecipano alle missioni di pace nel mondo. Ha portato il suo saluto anche il sindaco Gustavo Maccari, affiancato da Giambattista Colombi, consigliere sezionale e coordinatore di zona dell'Ana, e dal capogruppo di Gandino Angelo Moro, a sua volta seguito da una delegazione di penne nere. A conclusione della mattinata, i ragazzi hanno ricevuto in regalo un Tricolore, corredato dal testo dell'inno nazionale e da un opuscolo illustrato sulla storia degli alpini. «Conservate gelosamente queste bandiere – ha esortato Colombi –, abbiatene il massimo rispetto e il prossimo maggio, in occasione dell'adunata nazionale a Bergamo, esponetele con gioia da finestre e balconi». I Mondiali possono attendere.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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